Su Twitter ha fatto i complimenti a se stesso e ai compagni.
«Abbiamo battuto per 2-0 una grande squadra»,
ha scritto Lavezzi, che ha pubblicato anche le foto di un asado con Campagnaro e “la banda”, ovvero gli altri argentini, e di alcune cravatte firmate Marinella, consigliandole all’ex compagno Sosa, opinionista di Sky Sport di cui evidentemente non apprezza il look. Il Pocho è nel cuore dei napoletani da quattro anni, eppure l’altra sera è rimasto molto colpito dall’incoraggiamento che ha costantemente ricevuto dai cinquantamila del San Paolo. I cori sono stati soprattutto per lui, capace di ispirare i due gol del Napoli, prima servendo l’assist ad Hamsik sul filo del fuorigioco e poi procurandosi il rigore trasformato da Cavani. Tutto in due minuti, incredibile o quasi, dato che quella non era un’amichevole ma una partita di Champions League. Chi lo conosce bene, come il procuratore Mazzoni, dice:
«Lavezzi sta benissimo a Napoli, è un bellissimo momento».
Non vi sono più ombre contrattuali, anche perché il rapporto con De Laurentiis è stato rafforzato nel dicembre 2009, quando venne firmato il nuovo contratto, integrato da una clausola rescissoria da 31 milioni, quanti ne dovrebbe versare al Napoli il club che voglia acquistare il cartellino del Pocho. Che all’idea di una big, magari spagnola, potrebbe non aver rinunciato, però a Napoli si sente felice. Anche perché ha al fianco la compagna Yanina Screpante e il figlio Tomas. Sabato sera l’argentino si esibirà contro l’Inter, la squadra a cui era stato accostato in estate, quando in panchina c’era Gasperini. L’ex tecnico, dopo essere stato congedato da Moratti, ha ammesso di aver chiesto Lavezzi e Palacio per puntare allo scudetto: uno è rimasto a Napoli, l’altro a Genova. Il Pocho ha comprato una casa a Milano perché qui vi sono alcuni suoi amici, come Lorenzo Tonetto, il patron del ristorante “da Giannino”, covo dei calciatori e dei dirigenti rossoneri. Ma si sente fortemente radicato a Napoli.
«Questa è una città unica e merita grandi soddisfazioni. Magari riuscissimo a regalarle lo scudetto».
Lavezzi sta giocando da dieci giorni stringendo i denti e sottoponendosi a terapie antinfiammatorie e antidolorifiche. Sul campo del Manchester City, il 14 settembre, aveva subito una forte botta al tallone del piede destro, obbligando Mazzarri a sostituirlo. Ha ridotto i carichi di lavoro negli allenamenti e ha saltato la trasferta di Verona, però è stato puntualmente in campo contro Milan, Fiorentina e Villarreal. E sarà al suo posto anche al Meazza.
«Ci sono momenti in cui non riesce ad appoggiare il piede per terra»,
spiega Mazzoni per far inquadrare la situazione del suo assistito. Eppure, Lavezzi c’è. Indossa la maglia numero 22, va in campo e scatta, dribbling e assist, anche tiri in porta, perché Ezequiel vorrebbe incrementare il suo bottino (ha segnato un gol, a Cesena, su assist di Campagnaro direttamente da rimessa laterale). Il Pocho non avverte più dolore quando mette le scarpette e non solo grazie al lavoro dello staff medico del Napoli. Quando corre impegna l’avampiede, non il tallone, e quindi riesce a sentirsi libero di muoversi. Martedì, nel secondo tempo del match contro il Villarreal, ha subito un duro colpo al piede destro, eppure non ha chiesto subito la sostituzione. Lo hanno incoraggiato i cinquantamila.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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