Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista a Repubblica, parlando di vari temi tra cui Scudetto, Champions, Europa League e calciomercato, senza lasciare nulla al caso. Di seguito, l’intervista completa: “Ho sposato e condivido il progetto di un club che è ai vertici in Italia ed è protagonista in Europa, ma che allo stesso tempo non può pagare 10 milioni d’ingaggio a un giocatore. De Laurentiis tiene sempre i conti a posto e non gli chiederò di far saltare il banco. Ci sono altri modi per vincere, possiamo dimostrarlo. Mi trovo molto bene, per ora è la soddisfazione più grande. Il feeling reciproco non era scontato: con la società sto lavorando in sintonia, la città mi ha subito conquistato. Non avevo mai vissuto in una città di mare. Di Napoli si ha un’immagine parziale, bellissima cartolina, con i suoi problemi. La sto scoprendo abbastanza funzionale, sarò fortunato ma non vedo mai tanto traffico. E la gente mi rispetta, non è invadente se mi incontra in strada o al ristorante, a dispetto dei luoghi comuni. Seguo Gomorra, ma a Napoli non respiro quest’atmosfera. In Italia c’è la tendenza a enfatizzare i personaggi negativi, come il Padrino. Gli americani esportano i loro eroi, invece: Superman, Batman. Siamo sempre il Paese più bello del mondo, con troppe contraddizioni. Non riusciamo a sviluppare il nostro potenziale e c’è poco senso civico. La scarsa cultura può essere concausa delle discriminazioni. Siamo più maleducati che razzisti. De Laurentiis mi vorrebbe qui a vita, ma posso dargli garanzie psicofisiche solo per 8 anni al massimo. Il tempo passa e da rimbambito in panchina non mi ci vedo… Ma ne basteranno meno per vincere con il Napoli. Siamo più vicini. Ho una squadra già ben strutturata e con margini di crescita, anche se giovane. Nei ruoli cardine siamo a posto, la spina dorsale è robusta: due portieri di valore, una difesa affidabile con un fenomeno come Koulibaly, il centrocampo ben strutturato con Allan, Zielinski e Fabian, pedine di spessore in attacco. Siamo destinati a crescere, con investimenti mirati e fatti in sintonia con il club. I big resteranno tutti, il Napoli non è costretto a vendere e tanto meno a realizzare plusvalenze. Koulibaly da qui non si muove. Uno stadio di proprietà ti dà dei vantaggi, è ovvio. Ma non è un problema solo di Napoli, anche se nel calcio italiano qualcosa si muove ed è pronto ad agire pure De Laurentiis. Per un privato da solo è difficile, però. Il presidente ha bisogno dell’appoggio delle istituzioni e della città. Sul resto il club è a posto. Il nostro centro sportivo è funzionale e il settore giovanile ben strutturato: intorno a noi c’è un bacino importante, lo sfrutteremo sempre meglio. Ho già detto che sono troppi 15 punti dalla Juve: nessuno aveva mai la continuità di questa Juve, perciò siamo stati competitivi in Europa. Gli 8 Scudetti di fila raccontano un dominio assoluto: la Serie A è in linea con Ligue 1 e Bundesliga. Ma quest’egemonia diminuirà, le milanesi verranno fuori. Ne beneficerà anche il Napoli, ad approfittare del calo della Juve dovrà essere in primis il Napoli, altrimenti sarà stata una grave mancanza. Lo sport in Europa è diverso da quello in America, la meritocrazia va mantenuta. Se una squadra vince la Serie B, deve passare in Serie A. Bisogna dare questa possibilità a tutti. Il metodo NBA non è praticabile. La Champions se la giocano in 4: Barcellona, Juve, Man City e Liverpool. L’Europa League, invece, l’Arsenal, il Chelsea e il Napoli. Arriviamo carichi alla partita con l’Arsenal, questo sorteggio ci ha ridato motivazioni. Sarà un duello incerto e molto equilibrato, dal pronostico difficile. Bisogna orientare la qualificazione all’Emirates Stadium. Raul Albiol tornerà lunedì in Italia, già pronto. Potrebbe farcela, insomma, ma non vogliamo forzare. Ci proveremo per il ritorno al San Paolo. L’unico fuori gioco è Diawara“.
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