Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli, è intervenuto a SKY Sport nel postpartita della vittoria contro il Liverpool:
“Con il Liverpool è sempre difficile, abbiamo cercato di verticalizzare di più su Lozano. Anche se la partita è stata sempre in equilibrio. Mi è piaciuta molto sullo 0-0 quando abbiamo difeso senza fronzoli e poi abbiamo sfruttato le due opportunità che abbiamo creato. E’ stata la vittoria di una squadra che vuole crescere e ci crede. A volte ci si perde un po’ nelle partite, ma è normale. Ma quando non siamo riusciti a controllarla mi è piaciuto l’atteggiamento. Il primo gol nasce da una palla lunga. Sono arrivati giocatori molto molto importanti, con caratteristiche diverse. Ora dobbiamo assemblarli e tenerli tutti motivati e non è facile. Queste partite le vorrebbero giocare tutti. L’UEFA ha ancora la regola della panchina corta che è incomprensibile. Mandare in tribuna certi giocatori fa male. La partita di oggi era stata impostata per giocare molto sulla profondità, centrale quando la palla era dietro e dietro ai terzini quando la palla era un po’ più avanti. C’è stato il sacrificio, l’impegno, la volontà di tutti a difendere, anche bassi. A volte il calcio non ti permette di fare tutto quello che vuoi, a volte devi adattarti e noi l’abbiamo fatto bene. L’idea è quella di pressare alti. Sul gol di Llorente eravamo in fiducia. Ma a volte puoi farlo e a volte no. A volte devi modificare un po’. L’identità resta sempre quella di una squadra che deve saper fare tutto. La partita sporca del Napoli mi è piaciuta. Il Liverpool ti fa fare una fatica tremenda, i ribaltamenti loro erano micidiali. I quattro dietro nostri sono stati formidabili, tutt’e quattro. A Di Lorenzo ho chiesto quante partite di Champions League avesse giocato, mi ha risposto nessuna. Ha cominciato bene (scherza, ndr). Ma Meret aveva giocato. Ah no? Mai giocato? Che disastro di allenatore… A Klopp ho detto ‘Stai tranquillo, che se perdi qua poi alla fine vinci la Champions’. Si è rasserenato (ride, ndr). Il nostro è un bel gruppo e si sta bene, si lavora bene. Dobbiamo stare sul pezzo tutti insieme, io e loro”.
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