La Confederations Cup, le difficoltà a colmare la clausola rescissoria e i patemi personali e familiari di Cavani avevano rallentato e un po’ confuso le previsioni sulla partenza del Matador, tanto che qualcuno era portato a credere che potesse persino rimanere. Ma nelle ultime ore sono di nuovo decollate le voci su cifre stratosferiche e destinazioni, che per ora sembrano dividere Edinson fra Parigi (PSG) e Londra (Chelsea). Sta quindi per sfumare il sogno dell’uruguagio di giocare in Spagna, e la possibilità di evitare uno svantaggio non trascurabile: quello dei tempi d’ambientamento più lunghi quando c’è da imparare una nuova lingua.
Umori dei tifosi a parte, la partenza di Cavani sarebbe a questo punto un bene per il Napoli: a livello psicologico e professionale Cavani aveva già esternato la voglia di nuovi stimoli e di giocare in una big d’Europa e quando si preannuncia un divorzio, non ha senso rimandarlo a data da destinarsi. Ma al di là dell’eventuale resa tecnica che avrebbe potuto offrire o non offrire Cavani rimanendo, va considerato che 63 milioni, se reinvestiti, sono un capitale importantissimo nel calcio attuale. Un attaccante sui 20-30 milioni potrebbe sostituire degnamente il Matador e con il restante patrimonio si potrebbero rafforzare altri due o tre settori della rosa.
Partendo dall’attacco, un nome: Mario Gomez. Le difficoltà della Fiorentina a chiudere l’affare, in attesa di piazzare Jovetic, lasciano un po’ di spazio a qualche altra concorrente e Napoli sarebbe sicuramente una destinazione gradita al centravanti, che potrebbe continuare a giocare la Champions, e in una grande piazza. Ma la pista non è semplice anche perché la società azzurra non ama le aste. Passare dal Matador a Super Mario (detto, non a caso, anche «El Torero») non sarebbe così male: Gomez ha meno mobilità e corsa di Cavani ma ha una presenza più imponente al centro dell’attacco ed è un vero cecchino dell’area di rigore. E nonostante l’esperienza internazionale, è solo un anno e mezzo più anziano di Cavani. Gomez sarebbe l’attaccante centrale perfetto per il modulo di Benitez: fortissimo di testa, rappresenterebbe il terminale offensivo ideale da anteporre al tridente di mezze-punte.
In alternativa, caratteristiche simili (ma un po’ più acerbe) le ha Edin Dzeko, che però sembra meno voglioso d’Italia rispetto al collega ispano-tedesco. Di Damião si parla bene da tempo, ma non ha mai giocato in Europa e sarebbe un azzardo troppo grande, ora che serve esperienza per la Champions. Al massimo, con i liquidi messi a disposizione dalla vendita di Cavani, lo si potrebbe comprare come alternativa a Gomez o Dzeko. Improbabile che il Napoli punti proprio a Jovetic, un tipo d’attaccante inadatto a svolgere il ruolo di prima punta nel modulo di Benitez. Infine, inutile dire che una contropartita tecnica offerta dal PSG con Ibrahimovic sarebbe un colpaccio clamoroso, ma è una pista difficilissima da percorrere, soprattutto per l’ingaggio.
Il patrimonio rimanente permetterebbe al Napoli di puntellare la rosa in altri ruoli che ne hanno bisogno. Serve ancora un esterno di valore: fondamentale l’insistenza di De Laurentiis a trattenere Zuniga, per quanto riguarda Maggio l’età avanzata gli impone prestazioni troppo discontinue; in tal senso, un terzo elemento sarebbe indispensabile. È anche nota la necessità di un centrale veloce che manca al parco difensori azzurro, ma i nomi emersi fin qui non corrispondono perfettamente alle esigenze, tranne forse quello di Rami. Mentre si aspetta un altro innesto di valore per il tridente di mezze-punte (in Italia ci sarebbero Cerci e Candreva ma è ancora Callejon del Real la pista più calda), ci sarebbe bisogno anche di un terzo centrale di centrocampo, che possa alternarsi con Inler e Behrami. L’affare-Gonalons è ancora in piedi con il Lione, ma se dovesse sfumare uno dai piedi buoni e in rotta con la sua società è il viola David Pizarro, reduce da un campionato di alto livello: potrebbe essere un’idea. Altrimenti, ci sarebbe anche Flamini, mai davvero dentro il progetto-Milan: il francese ha buon tocco di palla ed è un ottimo interditore, forse solo troppo irruento e dal cartellino facile.
Intanto però è fra i pali che sembrano esserci più movimenti di mercato: non solo Rosati ma anche De Sanctis potrebbe lasciare Napoli, e la porta azzurra potrebbe essere tutta di bandiera brasiliana: Rafael è già vicino, ma per il ruolo di titolare è spuntato il nome di Julio Cesar, che in Confederations ha mostrato di essere ancora uno dei migliori in circolazione.
A cura di Lorenzo Licciardi
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