Si è da poco chiuso un campionato che ha concesso ai tifosi napoletani di accarezzare solo brevemente il sogno scudetto, presto sfumato dietro un distacco di punti sempre più largo alle spalle della corazzata juventina, che al di là del potere economico ha mostrato di avere, in più del Napoli, continuità di rendimento e cattiveria agonistica. In verità il Napoli di fine stagione è stato straripante, al punto da permettere alla truppa di Mazzari di segnare diversi record dell’era post-Maradona; ma l’unico traguardo raggiunto, oltre ad un onorevole secondo posto, è stata la qualificazione diretta in Champions League. Non vanno dimenticate le poco dignitose uscite di scena dalle coppe (Bologna e Viktoria Plzeň, oltre alle altre sconfitte europee), arrivate nel periodo buio (quello invernale) della stagione.
Il bilancio conclusivo, anche se non trionfale, è certamente soddisfacente e incoraggiante per il futuro: la squadra ha raggiunto un importante grado di maturità e può contare su giocatori affidabili e costanti, come Hamsik e Behrami. Il futuro però rimane incerto per il sopraggiunto epilogo del ciclo-Mazzarri e probabili partenze di giocatori importanti, su tutti Cavani, ma anche Zuniga.
Fra un bilancio del campionato trascorso e le prospettive sul prossimo, la rubrica L’analisi tattica chiude la stagione con un articolo dedicato ad ogni reparto della squadra.
LA DIFESA – Un discorso sul portiere offre pochi spunti tattici e solo osservazioni tecniche: Morgan De Sanctis è agli sgoccioli della sua carriera, ma fin qui ha offerto la garanzia di poter contare su di lui ancora per qualche anno, confermandosi ad ottimi livelli nonostante qualche residua indecisione che mostra di avere nelle uscite. Il suo carisma è però insostituibile e fondamentale per la sicurezza del suo reparto, guidato, dentro al campo, da capitan Cannavaro. Il fratello minore del Pallone d’oro, pur senza essere un campione, è cresciuto nel tempo e, con la guida di Mazzarri, ha praticamente reinventato un vecchio ruolo del calcio che fu, quello del libero: Paolo ha giocato al centro di una difesa entro cui per lo più si è mosso “a zona”, raddoppiando le marcature e uscendo palla al piede; ha diretto la difesa con tranquillità e carattere, anche se le distrazioni sono forse ancora troppe – ma a tutti capita di sbagliare e se fosse infallibile sarebbe il nuovo Baresi. Accanto a lui hanno agito marcatori “a uomo” dalle diverse caratteristiche: lenti e compassati i vari Britos, Gamberini, Rolando (se sarà riscattato dal Porto), che hanno offerto prestazioni alterne (Gamberini forse il più regolare e affidabile dei tre); veloci Campagnaro e Grava, con il primo più presente di tutti gli altri e solitamente esplosivo nella resa atletica e tecnica, capace di inventarsi anche discese come terzino destro. Ma dalla prossima stagione non sarà più a Napoli, e con l’eventuale addio di Grava bisognerà pensare ad un altro marcatore rapido che controbilanci la lentezza dei colleghi di reparto. Dovesse andar via Gamberini e contemporaneamente rientrare Fernandez, il Napoli disporrebbe soltanto di difensori sì prestanti e con buon senso della posizione, ma assolutamente troppo lenti. Urge quindi rivolgersi al mercato per l’acquisto di un difensore veloce. Senza considerare che il nuovo allenatore, chiunque sarà (quasi sicuramente Rafa Benitez, manca solo l’annuncio ufficiale), potrebbe non ricorrere alla difesa a tre, finendo per modificare molti automatismi ormai acquisiti. Tale eventualità – ammesso che resti Cannavaro il titolare e il capitano – imporrebbe la presenza di un centrale svelto da affiancargli, mentre i vari Britos e Rolando resterebbero come riserve da alternare sui diversi fronti.
Per la costruzione e l’impostazione di una difesa che per lunghe fasi del campionato è stata solidissima, sarà dunque decisiva la scelta (celere) dell’erede di Mazzarri, perché in caso di linea a quattro, da sempre utilizzata da Benitez, si dovrà pensare anche ai due che occuperanno le fasce arretrate. Per il reparto difensivo occorrerà dunque che Bigon procuri certamente un nuovo centrale, e con molte probabilità servirà un nuovo terzino, soprattutto se dovesse partire Zuniga, dato che Maggio è ormai in fase discendente e Armero non è capace di fare il difensore.
A cura di Lorenzo Licciardi
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