Ai microfoni di Radio 1 Station è intervenuto Nicola Amoruso, ex attaccante del Napoli. Queste le sue parole:
“Il Napoli, quest’anno, come tantissime altre squadre, sta avendo un rendimento altalenante, semplicemente perché si sta giocando ogni 3 giorni. Non ci si riesce ad allenare bene, e non si riesce a trovare i giusti stimoli, sia mentali che fisici. Questo è un calcio figlio del Covid. È vero, però, che 6 sconfitte in campionato sono tante. Se poi si aggiunge la sconfitta nel girone di Europa League e la sconfitta in Supercoppa Italiana, sicuramente i risultati non sono al top. Questa squadra deve ritrovare assolutamente i suoi due uomini migliori: Mertens ed Osimhen. Due giocatori così importanti, in una rosa come quella degli azzurri, sono giocatori che fanno la differenza. Senza di loro è un Napoli spuntato, per me. Sono convinto che con la squadra al completo i ragazzi di Gattuso torneranno a fare grandi cose. Demme è un motorino del centrocampo, le sue giocate sono essenziali, semplici, ma che fanno molto bene alla manovra. Fa da filtro a centrocampo e velocizza la manovra, giocando sempre e solo a due tocchi. Non ci aspettiamo grandi giocate da lui, ma fa molto bene e con costanza il suo dovere. È un lottare, uno che non smette mai di essere nel vivo della partita. Poi ha origini napoletane, ed il desiderio di giocare nel Napoli era molto forte: credo che questo lo porterà a rendere ancora di più. Fabian Ruiz? È palesemente involuto, e, secondo me, il motivo è che in cuor suo voleva cambiare squadra. Non credo che abbia gli stessi stimoli dell’anno scorso. È un calciatore molto forte, ma le sue prestazioni quest’anno sono al di sotto delle sue potenzialità. Lo vedo un po’ spento, e mi sembra strano che un allenatore come Gattuso non sia riuscito a tirar fuori il meglio da lui. Non mi sembra un problema di posizione in campo, perché lo spagnolo, per me, può ricoprire più ruoli a centrocampo. Mi sembra piuttosto che a lui manchi la voglia di fare bene, in questo momento. Dovrebbe concentrarsi sul presente, perché per arrivare in alto dove vuole e potrebbe, bisogna dimostrare ora il suo valore. Napoli? Credo che abbia un problema sia fisico che mentale: giocare ogni tre giorni sicuramente logora l’aspetto fisico, ma sono carenti anche a livello mentale, perché manca cinismo. Inoltre, nei momenti di sofferenza dovrebbe essere più concreto. È difficile essere costanti in questo campionato in cui gli infortuni sono aumentati del 30%. L’allenatore non ha la possibilità di allenare bene la sua squadra, non si riesce a lavorare durante la settimana, sia fisicamente ma soprattutto tatticamente, per cui diventa difficile preparare la gara successiva. Per me questo non è calcio. Confronto con gli ultras? È importante sentire dalla propria parte i tifosi anche nei momenti di difficoltà, con questa fiducia si riesce a lavorare meglio. Il tifo sta mancando tantissimo a tutte le squadre. La spinta dei tifosi del Napoli ti fa partire già 1-0, ed io lo so molto bene, avendoci giocato. I supporters azzurri pretendono molto, è vero, ma sono unici nella carica che riescono a trasmettere. Gattuso? Abbiamo giocato contro tante volte e posso dire che in panchina non è cambiato di una virgola. Il suo modo di comunicare schietto e sincero, la sua empatia è rimasta invariata. È una persona che ha sempre dato l’anima al calcio e lo sta facendo anche ora in veste di allenatore. Insigne e Lozano sono stati rivalutati da Rino. Il capitano è stato responsabilizzato e sta dimostrando di sentire molto il ruolo di capitano e leader. Sul messicano, invece, l’allenatore ha fatto un grandissimo lavoro: sembra un calciatore diverso da quello della passata stagione. Le dichiarazioni di Gattuso post gara sono figlie del fatto che sente la squadra dalla sua parte, nonostante le pressioni della stampa ed il malcontento di De Laurentiis. Il Napoli ora deve guardare meno alla prestazione e più al risultato. Le vittorie instaurano dei meccanismi che ti spingono poi a fare sempre meglio. Raramente ho visto il Napoli giocare male, anche quando ha perso l’ho visto giocare un ottimo calcio. Credo che al momento sia più opportuno essere concreti e cinici, quello che conta è solo il risultato finale”.
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