Dopo poche ore dall’attesissima sfida scudetto in scena al “San Paolo” tra Napoli e Juventus, da ex attaccante di entrambe le formazioni ho seguito questa grande sfida con grande interesse. Attualmente responsabile del settore giovanile della Reggina, ma sia la Juventus che il Napoli mi sono rimaste nel cuore, nonostante in azzurro ho vissuto un’esperienza breve ma intensa. Mi è sempre dispiaciuto per quella retrocessione, ma nonostante il momento delicato ho capito l’importanza di un ambiente come quello napoletano. Tornando alla partita, quella di venerdì è stato presentato come un match decisivo che poteva segnare la svolta nella corsa scudetto. Mi aspettavo una gara spettacolare, giocata a viso aperto da ambo le parti. Tutti erano convinti che se i bianconeri si fossero imposti avrebbero messo una seria ipoteca sullo scudetto; qualora invece avessero vinto i partenopei il discorso tricolore poteva essere prepotentemente riaperto, dato che gli uomini di Mazzarri si sarebbero portati a soli tre punti di distanza. Nonostante la Juve abbia una rosa dal tasso tecnico più elevato, mi aspettavo un Napoli più concreto e favorito, perché poteva contare sul fattore campo e sull’incredibile spinta del proprio pubblico. Purtroppo le cose non sono andate così e per i tifosi partenopei è sicuramente arrivata la soddisfazione di avere giocato alla pari con la Juventus, però questo punto non serve praticamente a niente, perché i punti di vantaggio sono sempre sei, e anzi vanno contati come sette perché c’è lo scontro diretto della gara di andata. Considerando che sono soltanto undici partite al termine ora la Juventus può gestire il vantaggio. Il Napoli invece dovrebbe approfittare di ogni errore dei bianconeri senza mai commettere sbagli o passi falsi. A mio avviso siamo di fronte alle due squadre che giocano il miglior calcio in Italia ed occupano con merito le prime posizioni della classifica. Hanno grande consapevolezza nei propri mezzi e sono allenate da due tecnici molto preparati come Mazzarri e Conte: nessuno dei due ama perdere e sono stati in grado di trasmettere il proprio carattere combattivo, la propria grinta ai rispettivi giocatori. Come ho detto sotto il profilo tecnico la Juve ha qualcosa in più e lo sta dimostrando anche sul palcoscenico europeo, e in fondo lo ha dimostrato anche nella partita del San Paolo. Ora per tentare una rimonta, o almeno di conservare il secondo posto, sulla sponda partenopea credo che questa possa essere per il futuro anche Hamsik mentre per i piemontesi in ottica scudetto l’uomo chiave potrebbe essere Giovinco che ha sicuramente ritrovato grandi motivazioni dopo la rete messa a segno contro il Siena.Io Sono legatissimo ad entrambe le squadre per questo non tiferò per nessuna in particolare. Sono semplicemente contento che siano arrivate a questo punto e che stiano lottando per il vertice nonostante la Juve ora sia più avanti. Ovviamente se il Napoli avesse conquistato i 3 punti, potevamo assistere ad un finale di campionato ancora tutto da scrivere e questo gioverebbe allo spettacolo. Ora sono il responsabile del settore giovanile della Reggina, club nel quale mi trovo davvero benissimo. E’ un ruolo propedeutico al lavoro di direttore sportivo che è quello che vorrei rivestire in futuro. Contatti con altre società non ci sono stati: ora non penso che a fare bene il mio lavoro per gli amaranto, poi vedremo cosa mi riserverà il futuro.
Fonte: Il Roma
La Redazione
M.V.
