Degli amici mi guardi iddio: ma dai «nemici», si guarda il Napoli. Studiandoli, osservandoli, ammirandoli, «usandoli»: si cresce pure così, andando a misurari immediatamente contro avversari di indiscutibile valore, in partite che dànno subito pathos, che spingono a far frullare il cervello, che servono per rodarsi e per ambientarsi davvero nel clima delle partite. Si chiameranno amichevoli e invece saranno autentici test su se stesso, sul Napoli in fase di gestazione: l’estate scorsa, il «Camp Nou» rappresentò una sorta di gita fuori porta, un viaggetto per foto ricordo che finì per distrarre e lasciò il segno nell’autostima per qualche giorno. Poi vennero il Manchester e il Bayern, il Villarreal e il Chelsea, ed il Napoli diede prova della sua consistenza. Però il percorso di maturazione va «appesantito» di ulteriori nozioni che De Laurentiis vuol concedere attraverso serate istruttive, ancorché prestigiose e perché no pure remunerative: dalle pubbliche confessioni del presidente, reduce da un tour in Cina, l’idea-madre ha condotto al Real Madrid, ha poi ispirato una sorta di bella contro il «Chelsea» e ora che l’affare-Lavezzi è stato sigillato con la cerca lacca, nell’agenda di quest’estate si può anche trovar posto per una partitina con il Psg. Ma il programma estivo è a questo punto comprensivo di variazioni e soprattutto per la seconda fase verrà indiscutibilmente legato alle decisioni a proposito della finale di Supercoppa. L’idea di De Laurentiis di andare a Pechino è quella che maggiormente solletica, perché la scoperta della Cina, della sua bellezza e della moderniàt delle sue strutture ha finito per ispirare il presidente ad organizzare una tournée – magari una seconda fase del ritiro – caratterizzata da due o tre amichevoli. Ipotesi sempre praticabile e comunque da rendere compatibile con un avvenimento ufficiale (e speciale) come sa esserlo un match con la Vecchia Signora. Ma intanto il palinsesto si può abbozzarlo.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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