Amauri, attaccante della Juventus, ha tilasciato un’intervista ai colleghi de La Stampa. Ecco quanto selezionato da Iamnaples.it:
Amauri, dove eravamo rimasti?
«A una promessa invernale. Quando prima di lasciare Torino dissi che volevo dimostrare il mio vero valore e far capire che il problema della Juve non ero io».
Promessa mantenuta?
«Direi di sì, io sono tornato quello di un tempo».
Sette gol in undici partite al Parma che cosa significano per lei?
«Che so ancora segnare. Scherzi a parte, il cambio di squadra a gennaio mi ha trasformato e mi ha aiutato. Ora sono contento e mi godo le vacanze in Brasile».
Quanto stanno suonando le sirene di mercato?
«Finito il campionato, ho voluto staccare la spina. Non ho pensato più a nulla. Però piano piano tutti hanno iniziato a parlare di me».
Che sensazione ha provato?
«Mi ha fatto piacere: era da tempo che il nome non girava in modo positivo e ora tutti mi cercano. Vuol dire che ho fatto qualcosa di buono e per questo sono molto contento».
Dove sarà Amauri a luglio?
«Sono un giocatore della Juve e dunque ritorno alla Juve».
La Juve, però, sembra non voler puntare su di lei.
«Non so, anche io voglio capire bene se credono in me oppure no».
Ha sentito qualcuno dalla società?
«No, nessuna telefonata. Sto aspettando un segnale, magari poi li chiamo io (ride, ndr)».
Non è stupito che nessuno si sia fatto vivo dopo quello che ha fatto a Parma?
«Ma no. Stanno programmando la prossima stagione ed io posso aspettare. Hanno cambiato l’allenatore, modificheranno il modulo e arriveranno nuovi giocatori. C’è tempo per capire il progetto di Conte e poi non è passato neanche un mese dalla fine del campionato e sembra già un’eternità».
Ha già voglia di ripartire?
«Sì e spero di iniziare come ho finito».
Rivede la Nazionale?
«Giovinco l’ha conquistata in un anno a Parma. Io sono stato solo quattro mesi, ma spero di aver lasciato buone sensazioni a ogni livello».
Qual è il suo desiderio più grande ora?
«Non avere più infortuni. Un anno fa ero partito bene con la Juve, anche come mentalità perché sentivo la stima dell’ allenatore e dei compagni. Purtroppo i guai fisici mi hanno limitato subito e quando sono rientrato a gennaio, mi aspettavo maggiore fiducia nei miei confronti. E invece ho preso un’altra strada e sono andato a Parma: è stata la mia fortuna».
A Parma provano a trattenerla, il Napoli si è fatto sotto, la Juve vuole mandarla a Roma. Lei che ne pensa?
«Sono tutte cose che fanno piacere. Io a Napoli ho conosciuto un’altra società, arrivai giovanissimo nel gennaio 2001 e adesso sono una bella realtà che affronterà la Champions. Sapere che mi stimano mi fa piacere».
A Napoli sognano un tridente con lei, Lavezzi e Cavani.
«Conosco Edinson dai tempi del Palermo, ma Lavezzi è un giocatore pazzesco. Chi gioca con lui fa una marea di gol. Il divertimento sarebbe assicurato».
Marotta punta allo scambio Vucinic-Amauri con la Roma. Si può fare?
«Dipendesse solo da me… La Roma è una grandissima squadra con giocatori speciali. Ogni attaccante vorrebbe poter essere al fianco di un campione come Totti. In ogni caso devo parlare prima con la Juve e con i miei procuratori, poi vediamo quello che sarà il mio futuro».
La Redazione
A.F.
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