La beffa nel finale quando Ardemagni gela la Juve Stabia nel posticipo, tutto gialloblu, di campionato. Proprio come dieci giorni fa quando il Sassuolo, sempre qui al Braglia, s’impose al 90’. Uno stadio tabù anche per Braglia che nell’impianto intitolato al ginnasta olimpionico Alberto Braglia, suo omonimo, ha sempre perso: sette volte su sette. Ieri sera contro il Modena, che aggancia gli stabiesi al sesto posto
Braglia, costretto a rinunciare agli infortunati Mbakogu, Bruno e Zito e allo squalificato Figliomeni, conferma il 4-3-3 con Danilevicius, recuperato in extremis, al centro dell’attacco con Cellini (un ex) e Acosty larghi. A sorpresa viene sacrificato Erpen. Novità anche in difesa con l’innesto del centrale Murolo e Scognamiglio in panchina. Marcolin replica con il 3-4-3. Lungo la mediana gioca Dalla Bona, alla vigilia non dato tra i titolari. A comporre il tridente offensivo dei locali il centrale Ardemagni, controllato da Maury e Murolo, Pagano e Lazarevic, che giostrano nel raggio di azione di Baldanzeddu e Dicuonzo.
La Juve Stabia parte in scioltezza. I gialloblu puntano sulle ripartenze, grazie anche alla vivacità degli esterni, in particolare Baldanzeddu (colpisce un palo esterno su cross), e Acosty, subito pericoloso (7’) dopo il tentativo, due giri di lancette prima, di Cellini neutralizzato dall’ex Colombi e poi al quarto d’ora con il tiro deviato in angolo da Zoboli. Il Modena sembra soffrire ma quando riparte, o pressa, sono brividi per gli ospiti, in divisa bianca, come sul tiro cross di Pagano (13’). A centrocampo è battaglia. La linea mediana stabiese, sebbene in inferiorità numerica, regge. Mezavilla detta i tempi del gioco, Caserta (al 27’ esalta riflessi di Colombi) con i suoi lampi prova a illuminare gli attaccanti, compito affidato anche a Genevier, che fa l’elastico tra corsia e centro prima di calare alla distanza. Dalla Bona, comunque pericoloso alla mezz’ora, e Signori vanno in difficoltà. I rifornimenti per gli attaccanti emiliani spesso vengono tagliati nella trequarti e quando l’impresa non riesce tocca alla difesa mostrare i muscoli e proteggere Nocchi, abile prima dell’intervallo a chiudere lo specchio della porta a Lazarevic, che poco dopo sfiora il palo.
Nella ripresa, la Juve Stabia parte all’arrembaggio. In avvio (2’) si stampa sulla traversa un cross di Acosty, che poi fa tremare la propria difesa quando Nardini (5’) casca in area dopo un presunto contatto. La gara è vivace. Marcolin e Braglia danno il via alle sostituzioni. Erpen rimpiazza Genevier. Il Modena, che punta sulla verve di Moretti e Surraco, è pericoloso con Ardemagni (7’) ma Nocchi non si fa sorprendere. Braglia richiama Danilevicius e lancia Gorzegno ma è il Modena a pungere. Da brividi l’azione conclusa di testa da Gozzi (22’) poco dopo un contropiede di Mezavilla.
Al 26’ fuori Acosty, dentro Improta. Ed è proprio il neo entrato a sfiorare il vantaggio in due occasioni: sulla prima (27’) Colombi si rifugia in angolo, sulla seconda viene reclamato un rigore. Poi è sempre Modena. Nocchi replica a Greco. Poi Ardemagni, che sfrutta il corridoio apertosi per un errore di Maury, porta in vantaggio gli emiliani. La Juve Stabia protesta per un fallo di mano. È il 38’. La partita finisce qui.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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