“Bisogna essere grandi con le grandi”, così Mazzarri riassume il significato più profondo di Roma-Napoli. Il tecnico degli azzurri, con la consueta intelligenza, non si sofferma sulla classifica attuale del suo Napoli ma guarda al futuro riservando l’ attenzione ed i propri sforzi al processo di crescita e maturazione, soprattutto caratteriale,della squadra, non ancora avvezza alle sfide d’alta classifica ed alle pressioni che dà il lottare per un’intera stagione ai vertici del campionato.
Grande con le grandi il Napoli, in realtà, lo è già stato più volte ma sempre, eccezion fatta per la memorabile vittoria di Torino dello scorso anno, nel riparo sicuro di un San Paolo gremito e pronto a scongiurare eventuali cali di tensione con il supporto dei 60.000 tifosi sugli spalti. Il vero salto nella maturazione dei ragazzi di Mazzarri deve arrivare, invece, in trasferta dove troppe volte, vedi le sfide con l’Inter a San Siro, la squadra ha subito la pressione del grande stadio ed ha sbagliato l’approccio alla gara, vanificando spesso prove generose con primi tempi giocati in maniera timida e terminati con l’inevitabile vantaggio avversario. In questo senso la sfida dell’Olimpico fondamentale nella stagione del Napoli e un importante mattone su cui costruire il futuro prossimo degli azzurri. Tornare imbattuti da Roma significherebbe, infatti, nell’immediato tenere a distanza in classifica una delle più temibili ed attrezzate avversarie nella lotta per un posto in Champions -mettendo pressione ad un ambiente difficile come quello capitolino- e per il futuro infondere nei calciatori del Napoli la consapevolezza e la tranquillità per affrontare trasferte insidiose senza snaturare le proprie caratteristiche tecniche , diventare, cioè, a tutti gli effetti ed in modo stabile una grande del calcio italiano. Ricordare a volte è un po’ sognare, per questo motivo voglio rivivere con voi l’ultima volta che il Napoli ha violato l’Olimpico. Era il 12 settembre 1993 e gli azzurri, guidati allora da un giovane Marcello Lippi, seppero imporsi con merito sulla Roma di Carlo Mazzone. Quella guidata dal tecnico di Viareggio era una squadra composta da molti giovani di belle speranze (ahinoi realizzate poi altrove…) come Cannavaro, Fonseca, Di Canio, Thern, Buso e qualche veterano a guidare la squadra in campo e nello spogliatoio; compito affidato,tra gli altri, a gente come Ferrara, Francini e Nela. Quella partita, ad onor del vero, non presentava le difficoltà di quella di stasera. La squadra di Mazzone viveva un momento di crisi e non poteva avvalersi delle indiscutibili qualità tecniche della rosa allenata da Ranieri. La sfrontatezza che Lippi seppe infondere a quella squadra permise al Napoli di andare in vantaggio per ben tre volte ed alla fine aggiudicarsi meritatamente la sfida. Alle non eccelse qualità tecniche individuali Lippi seppe sopperire con il carattere e conquistare l’ultima qualificazione in UEFA dell’era pre-De Laurentis, classificandosi al sesto posto. Sono passati diciotto anni da quella vittoria, un tempo lungo nella vita di una persona e lunghissimo nel mondo del calcio, se si hanno idee e progetti validi. Quel Napoli non ne aveva e la linea gioane non era il frutto di progettualità ma delle difficoltà economiche frutto di una fallimentare gestione societaria. La dimostrazione fu la rapida cessione dei pezzi migliori di quella squadra ( Lippi in primis, passato l’anno seguente alla JUventus cpn cui avrebbe vinto tutto) ed il futuro mesto che dovette vivere di lì a poco. Sono passati sei anni dalla rinascita del Napoli di De Laurentis e siamo fiduciosi e certi che non ne occorreranno diciotto per ridiventare finalmente grandi.
Vi proponiamo il video dell’ultima vittoria del Napoli all’Olimpico:
Pompilio Salerno
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