L’abbiamo sperata, invocata e persino pretesa, è arrivato il momento per il Napoli di dimostrare di aver raggiunto la piena maturità e di possedere la tempra caratteriale mancata nella controversa notte del Meazza.
Indispensabile per la squadra di Mazzarri tornare immediatamente alla vittoria, come successo dopo le precedenti sei sconfitte e proprio come successo contro il Brescia nel girone d’andata dopo la sfortunata sconfitta con il Milan al San Paolo. Ciò che restituisce un valore differente alla sfida di domani con le rondinelle è la prossimità del traguardo di fine campionato e la necessità di scoraggiare il rientro di squadre come Roma e Juventus;formazioni per cui l’obiettivo Champions è imprescindibile e che, nonostante le evidenti difficoltà tecniche, lotteranno fino all’ultima giornata per l’accesso alla più importante competizione europea per club. I tre punti con il Brescia aiuterebbero anche a ridare fiducia ad un gruppo giovane a cui, c’è da scommetterci, non mancheranno comunque le strigliate di Mazzarri dopo la scialba prestazione con i rossoneri. Più che la sconfitta in casa della prima in classifica, ha sorpreso e preoccupato l’involuzione nel gioco e l’atteggiamento timido, da provinciale. Un comportamento da eliminare sia dall’approccio alla gara della squadra che dal contesto esterno ad essa. Un futuro di successi e soddisfazioni si costruisce anche con un ambiente sano e maturo in crescere,analizzare e superare i propri limiti. I facili -ed eccessivi- entusiasmi per le convincenti affermazioni del Napoli hanno finito per danneggiare più che galvanizzare i calciatori azzurri, apparsi sopraffatti dall’esposizione mediatica della gara del Meazza e dalle pressioni che ne derivano. Benché facilmente spiegabili con le logiche di “promozione” dei media, i proclama di conquista dello scudetto hanno finito per “inquinare” il giudizio dei tifosi. Il Napoli è ormai una realtà affermata del nostro calcio e dalle migliori prospettive di crescita ma con ancora evidenti limiti tecnici che non le permettono di competere alla lunga con squadre meglio attrezzate. Il risultato di questo campionato può segnare la svolta nel futuro prossimo del Napoli e lasciare lavorare serenamente la squadra e la società potrebbe risultare alla fine un fattore determinante. Sugli introiti e un maggiore appeal internazionale assicurati dalla partecipazione alla Champions si possono gettare le solide basi per il definitivo salto di qualità degli azzurri. Il ridimensionamento nel ranking internazionale del campionato italiano e la perdita del quarto posto in Champions a favore della Bundesliga impone di non perdere un’occasione imperdibile.Un’occasione per cui remare tutti dalla stessa parte… Proprio per sancire l’importanza del momento ho scelto- differentemente dal solito- di raccontarvi la partita che ha segnato, in negativo (o forse no, visto poi l’arrivo di De Laurentiis), il passato prossimo del Napoli.L’uno a uno della sfida del 22 aprile 2001 tarpò le ali della squadra guidata da Mondonico nella rincorsa alla salvezza.La punizione a tempo scaduto con cui Roberto Baggio gelò il San Paolo condannò in pratica il Napoli alla retrocessione ed all’inferno sportivo che avrebbe vissuto nelle otto stagioni successive.Un inferno dal quale il Napoli è saputo risalire scalando il monte del purgatorio, in attesa di spiccare verso il paradiso..
Ecco il video di quella nefasta sfida:
Pompilio Salerno
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