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Amarcord- Ricordando il secondo scudetto, l’importanza di chiamarsi Bigon

5 Novembre 1989: Napoli-Lecce 3-2, il video

I successi di una squadra sono sempre il frutto del buon operato di ogni singolo tassello di quel delicato puzzle che è una società di calcio. Le vittorie si conquistano senza ombra di dubbio sul rettangolo verde e grossa parte dei meriti sono di chi scende in campo ma sottovalutare l’apporto di chi sceglie quegli stessi calciatori e di chi, giorno dopo giorno, li allena, li stimola e li aiuta ad esprimersi al meglio sarebbe un marchiano errore di valutazione. Molte volte, provando ad analizzare il tentativo di salto di qualità del Napoli, abbiamo tessuto -a ragione- le lodi di Mazzarri.Il meticoloso lavoro del tecnico livornese si è potuto avvalere della collaborazione di un giovane Direttore Sportivo dal cognome molto noto ai tifosi del Napoli.
Riccardo Bigon, dopo una  breve e non esaltante carriere da calciatore nelle serie minori, ha deciso di spendere il proprio talento in un ruolo dirigenziale ed in breve tempo si ritrova ad essere team manager e, successivamente, addirittura Direttore Generale della Reggina di Lillo Foti e Walter Mazzarri.E’ proprio in quegl’anni calabresi che inizia e si salda il sodalizio tra Bigon e l’attuale allenatore del Napoli. Un’intesa che ben presto travalica  gli aspetti sportivi e si avvale di una forte sintonia umana e della completa condivisione di idee ed ambizioni.
La vera sfida per entrambi però è Napoli. Chiamato da De Laurentis a sedersi sulla panchina azzurra dopo la non fortunata gestione Donadoni, Mazzarri perora la causa del giovane Bigon che viene scelto come Direttore Sportivo.Accolto con molta diffedenza dall’ambiente calcistico che lo giudicano troppo inesperto per per occupare un posto tanto delicato in una fase di rilancio di una grossa realtà come Napoli, Bigon ha già dato prova delle proprie capacità riuscendo a gestire con oculatezza il mercato della società di De Laurentis.
Più che per la fase degli acquisti- dove comunque si registrano il colpo Cavani e l’affare Dossena, ma anche le difficoltà ancora non risolte dell’acquisto di un centrale mancino- è in quella delle cessioni che Bigon ha ottenuto i migliori risultati, riuscendo a risolvere quasi per intero i problema della gestione del bilancio e di quel nutrito gruppo di giocatori fuori dal progetto tecnico e spesso con alti ingaggi. troppo “generosamente” offerti dall’ex Dg Marino, che rendevano molto complicato trovare una diversa sistemazione ai vari Calaiò, Cigarini, Denis, Rinaudo, Datolo, Dalla Bona-oltre ai casi diversi di Quagliarella e Denis.
Proprio in questi giorni Bigon, in accordo con Mazzarri e la proprietà, sta gettando le basi per la squadra che verrà. Un gruppo che è chiamato al difficile compito di conquistare un posto in Champions e costruire i presuposti pertornare a lottare per lo scudetto.
Una sfida tanto stimolante quanto complicata per il gioane dirigente padovano che potrà avvalersi, oltre che delle sue indubbie qualità, anche sui consigli e l’esperienza di papà Alberto che poco più di vent’anni fa riuscì, al suo primo campionato alla guida di una grande, a riportare il Napoli alla vittoria del suo secondo scudetto.
Da Alberto a Riccardo.La rinascita del Napoli potrebbe vedere protagonista un altro Bigon. Nella speranza che gli azzurri possano tornare presto ai fasti dell’era Maradona abbiamo deciso di riproporvi il racconto video della partita casalinga con il Lecce di quella indimenticabile e discussa stagione della monetina di Alemao e del secondo tricolore per il Napoli di Ferlaino e Maradona, ma anche di un altro giovane Bigon.

Aspettando Napoli-Lecce di domani, proponiamo il video di Napoli-Lecce 3-2 del 5 Novembre 1989, con tante magie di Maradona:

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