Pur travolti dal fiume di parole, e considerazioni più o meno valide, sulla sfida di domenica sera, rimane ferma nella mente la convinzione che Napoli-Juventus non sia una partita come le altre e che, nell’immaginario dei tifosi ci sia in palio ben più dei tre punti , pur importanti nel ridefinire la classifica delle due squadre e nel tracciare gli obiettivi futuri in una stagione iniziata in maniera esaltante.
Senza scomodare inopportuni paragoni, né scadere nell’abusata retorica della lotta al potere del “palazzo”, possiamo descrivere la rivalità tra Napoli e Juventus come una delle più radicate del campionato italiano. Profonde come le differenze tra le due città, distanti da un punto di vista storico, economico e culturale, in cui è antitetico persino il modo di rapportarsi alla vita di tutti i giorni. Napoli e Torino sono divise idealmente da un mare in cui si confondono l’esigenza del tifo juventino, bramoso di tornare ai recenti fasti di una squadra abituata a vincere e la compulsiva passione dei tifosi azzurri, smaniosi di riassaporare il dolce sapore della vittoria goduta solo per un breve, inappagabile, periodo. Napoli-Juventus è una sfida la cui rilevanza di classifica risulta marginale al fine di riempire gli spalti del San Paolo e far volare la memoria dei sostenitori delle due squadre a quando azzurri e bianconeri si contendevano la conquista dello scudetto e primeggiavano in Europa. Dopo sporadiche occasioni- memorabile quella del campionato 1974/75 in cui il goal dell’ex “core ‘ngrato” Altafini nell’ 2 a 1 del Comunale consegnò il campionato alla Juventus e negò ai partenopei la gioia per il primo scudetto- la rivalità sul piano strettamente agonistico si compie negli anni ’80, gli anni in cui alla lettura delle formazioni si susseguivano i nomi di Scirea, Laudrup, Platini e quelli-tra gli altri-di Giordano, Careca e Maradona.Anni in cui il Napoli imparò ad affrontare alla pari la corazzata juventina ed a batterla con frequenza ed autorevolezza. Anni in cui il Napoli regalava spettacolo e successi. La notte del 1 settembre 1990 con una sontuosa prestazione gli azzurri demolirono la Juventus di un giovane Baggio e conquistarono il loro ultimo importante trofeo.Vi proponiamo il video racconto di quella sfida con l’augurio che presto il Napoli compia la definitiva maturazione e torni a primeggiare in Italia ed in Europa:
Pompilio Salerno
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