Dopo le furenti critiche seguite alla sconfitta di Verona e alle scelte di formazione di Mazzarri, il Napoli riparte dal San Paolo e dai suoi “tre tenori” per riprendere la corsa verso la vetta della classifica e prepararsi al meglio all’importantissima partita casalinga di martedì con il Villareal, probabile crocevia dei destini Champions della squadra di Mazzarri.
Inutile sottolineare come Lavezzi, Hamsik e Cavani siano il vero valore aggiunto degli azzurri, sabato sera avremo una prima riprova dell’eventuale bontà della scelta di Mazzarri di tenere a riposo, parziale o totale come nel caso dell’argentino, le tre migliori frecce al suo arco. A prescindere dal risultato di sabato, però, il Napoli dovrà gioco forza imparare a gestire il doppio impegno settimanale cercando di equilibrare gli sforzi tra campionato e Champions per non vanificare la possibilità di competere fino in fondo per lo scudetto e per provare a strappare la storica qualificazione agli ottavi della più importante competizione europea per club.
Un Napoli lanciatissimo in campionato che, dopo una bruciante sconfitta, si affida ai suoi tre giocatori migliori per tornare a vincere tra le mura amiche contro la Fiorentina in chiave balcanica di Mihajlovic e Jovetic. Proprio come il 10 gennaio del 1988 quando il Napoli scudettato di Ottavio Bianchi si apprestava ad affrontare i gigliati dopo la pesante sconfitta di San Siro ad opera del Milan di Sacchi.
Se la squadra che oggi guida Mazzarri può contare sulla forza e la classe di un trio ben assortito per caratteristiche tecniche e caratteriali, quello nelle mani di Bianchi è forse tra gli attacchi più forti della storia del nostro campionato. Al genio di Maradona si affiancava la forza e la prolificità di Bruno Giordano e la classe cristallina di Careca, talento carioca mai considerato per il suo reale valore: il trio MA-GI-CA. Proprio come la partita che loro e la squadra che ben li supportava regalarono al pubblico di Fuorigrotta. Gli abituali 80.000 del San Paolo videro ripagato il proprio calore da una prestazione di alto livello.
L’undici azzurro demolisce l’esile difesa toscana sotto i colpi di classe dei suoi campioni con Maradona ad ispirare e Giordano e Careca a rifinire, fino al suggello dello stesso Diego che con un’impossibile parabola su punizione beffa il portiere viola Landucci. Al riposo sul tre a zero, il Napoli nel secondo tempo si limita a deliziare il pubblico, arrotondando il risultato con il secondo gol personale di Giordano per il 4 a zero finale.
Con quella vittoria il Napoli si assicurò l’effimero titolo di campione d’inverno con due giornate d’anticipo e si lanciò in quella galloppata vincente che sembrava potesse regalare il secondo tricolore consecutivo. Successo vanificato dal tracollo finale e dall’impetuosa rimonta milanista. Una storia con tante similitudini con quella del Napoli dei tre gioielli di Mazzarri, ma con un epilogo che speriamo tutti possa essere diverso.
Di seguito il video racconto di quella gara:
A cura di Pompilio Salerno
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