Altro che Immobile, il gioiello di Torre Annunziata spinge Pescara verso la A

L’attaccante di scuola Juventus è diventato a soli 22 anni capocannoniere tra i cadetti

Un talento da copertina che sta trascinando il Pescara verso il sogno della promozione in serie A. È il capocannoniere della B con 15 gol in 20 gare: un’esplosione annunciata, quella di Ciro Immobile, 22 anni a febbraio, napoletano di Torre Annunziata ma di proprietà della Juventus, che a breve ne cederà la metà al Genoa in cambio di quella di Boakye. Attaccante potente e ambidestro, dal tiro al fulmicotone e dalla confidenza con la porta avversaria da bomber di razza, Immobile è un figlio della nostra terra, la Campania, sovente foriera di talenti puri.
Secondo di due fratelli, ha il calcio nel Dna, visto che il papà, Antonio, ha giocato a buoni livelli nei Dilettanti. Dalla scuola calcio di Torre Annunziata, dove tutt’ora abita la famiglia, il passaggio alla Salernitana e poi al Sorrento – dove lo vuole Guglielmo Ricciardi – è rapido. Trenta gol negli Allievi del Sorrento gli valgono le attenzioni della Juve. L’osservatore, ed ex azzurro, Massimo Filardi lo segnala a Ciro Ferrara, allora responsabile del vivaio bianconero, che lo acquista per circa 100mila euro. Immobile fa sfracelli nelle giovanili bianconere, vince due tornei di Viareggio del quale detiene ancora il record di gol segnati in un’unica edizione: 10. Debutta in A con Ranieri e poi in Champions con la Juve di Ferrara, quindi il passaggio a vuoto dello scorso anno: 6 mesi e 1 gol a Siena, 6 mesi e una rete col Grosseto in B.
La svolta in estate, quando sceglie il Pescara e Zeman, su consiglio di Nocerino, allievo del boemo ad Avellino, assistito, come Immobile, dal manager napoletano Marco Sommella. «La possibilità di essere allenato da Zeman – ha detto Ciro più volte – mi intrigava tantissimo. Il mister poi mi conquistò con una battuta ”Immobile? Come fai a giocare in attacco con questo cognome?” Ed ora devo tanto a lui e al Pescara, scelta perfetta per la mia crescita». Il «ciuffo biondo che fa impazzire il mondo» come lo hanno battezzato i tifosi del Pescara, da bambino era tifoso del Napoli, ora però è legato anche alla Juve, dove gli piacerebbe giocare in futuro. «Ho tre sogni, la serie A col Pescara, l’Under 21 con mister Ferrara e un giorno giocare con i bianconeri», ha riferito, svelando anche una scommessa fatta con Quagliarella. «È sul numero dei miei gol a Pescara. Lui mi ha pronosticato 20 reti, se li dovessi fare, gli dovrò offrire una cena».
Ma Immobile è legatissimo al suo territorio: in ogni occasione dedica i gol alla famiglia, quando può torna a Torre Annunziata e lunedì ha esultato in modo particolare dopo i 2 gol inflitti al Verona: «Essendo napoletano mi hanno beccato, anche in passato. Sono orgoglioso delle mie origini, me la sono legata al dito ed ora mi sono preso una piccola vendetta». Con Insigne, di proprietà del Napoli, ha stretto amicizia (sono spesso in camera insieme in ritiro) e ha formato un duo micidiale: Lorenzo incanta, va in gol e, soprattutto, assiste Ciro, che segna reti splendide e lotta anche per lui in area. Da bomber di razza, destinato a grandi palcoscenici.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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