“Come verrà ricordata questa finale? Secondo me la chiave della partita è stata la parata Szczesny sul colpo di testa pazzesco di Lozano, quando si era ancora sullo zero a zero – queste le parole di José Altafini, ex calciatore e campione del mondo, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su Radio 1 Station -. Se il Napoli avesse segnato lì, sarebbe cambiata tutta l’inerzia della gara. Cosa dico ad Insigne? Deve stare tranquilli, perché tanti campioni, in passato, hanno sbagliato i rigori. Tra questi ricordiamo Maradona, Pelè, Messi. Addirittura Baggio e Baresi hanno sbagliato nella finale del mondiale 1994. Capita a tutti, non deve demoralizzarsi, ancorché sia anche il leader della squadra. Un segnale di ripresa per la Juve? Io credo che per fortuna l’Inter ha vinto contro i bianconeri, perché la Juventus sicuramente recupererà i punti persi per strada e sarà la squadra da battere per vincere il campionato. Ha un’ottima panchina fatta di alternative che sono pari agli uomini che scendono in campo da titolari. Conosco l’ambiente Juve e so benissimo che non sbagliano mai due partite di fila. La Juve è ancora la favorita per lo Scudetto, però deve sbrigarsi a recupererà qualche punto sul Milan, che sta facendo un ottimo campionato, volando sulle ali dell’entusiasmo. I rossoneri ricordano il Leichester di Ranieri. Tornando alla partita di ieri, non so per quale motivo Mertens sia partito dalla panchina. Non discuto le scelte di Gattuso, sia chiaro, però ricordo le parole del più grande presidente del Napoli, Roberto Fiore: la squadra rispecchia il carattere dell’allenatore. Se il Napoli, ieri, è stato troppo timoroso, nei confronti dei bianconeri, una critica velata a Rino la farei. Dove può arrivare il Napoli? Beh, insieme a Roma e Lazio, sono squadre che possono ambire alle primissime posizioni in campionato, ma sono tre squadre discontinue, non hanno regolarità né continuità. Dove trovare la continuità dei risultati? Va trovata assolutamente nella testa dei calciatori, soprattutto in un anno come questo in cui ci si allena pochissimo. Anche qui c’è bisogno della mano dell’allenatore”.
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