Amarcord, dubbi di formazione (oggi si decide per Buffon e Vucinic), pretattica, ancora polemiche e una certezza: Antonio Damato. Toccherà al fischietto di Barletta dirigere lo scontro diretto fra le prime della classe. Non un dettaglio, dopo i veleni della Supercoppa a Pechino. Arbitrava sempre Damato quando il 31 ottobre 2009 i partenopei espugnarono l’Olimpico di Torino per 3-2. Domani alle ore 18, sarà ancora Juventus contro Napoli. Per l’occasione la curva Scirea ha interrotto lo sciopero: sarà una bolgia lo Stadium, tutto esaurito da giorni. Per Josè Altafini, che ha vestito entrambe le maglie, «non è come ai tempi di Maradona e Platini». Resta comunque il fascino. «Non sarà decisiva, è troppo presto, credo che finirà in pareggio» ha rilanciato «core ‘grato» come lo hanno soprannominato a Napoli: «Un po’ mi dà fastidio, perché non hanno chiamato così pure Zoff e Damiani che giocavano con me nella Juventus? Prima che io entrassi e segnassi il gol decisivo Dino aveva fatto un paratone che aveva salvato il risultato. Quando sono entrato mi hanno fischiato e li ho puniti». Correva il 6 aprile del 1975 quando Altafini segnò al Napoli e spezzo loro il sogno del primo scudetto.
«Chi è l’anti-Juve? La Juve stessa» ha rilanciato Altafini: «Solo loro possono perdere questo scudetto. Sono i più forti. Il Napoli potrebbe essere una contendente. Potrebbe, a condizione che si dimostri all’altezza e superi l’esame di maturità dello Juventus Stadium». Condizione questa necessaria. Altafini infine ha rispolverato un aneddoto: «Era la stagione 1965/66, giocavo nel Napoli. Il mio compagno di squadra Sivori era preoccupato, la sera prima andai da lui e gli dissi: tranquillo al minuto 17 segno. Così è stato, vincemmo noi».
Altri tempi. A distanza di anni, c’è un altro ex che ha il dente avvelenato e scalpita. Si tratta di Fabio Quagliarella. L’attaccante di Castellammare di Stabia farebbe carte false per giocare e segnare. «Se dovesse capitare non esulterò, perché quando ho giocato lì mi sono trovato bene» ha sottolineato il Quaglia, che rilancia: «Come in tutte le partite di cartello c’è sempre un po’ di tensione e qualche polemica. Fa parte del gioco, ma quando scendiamo in campo non pensiamo a tutto quello che c’è intorno, non ci facciamo condizionare, riusciamo a starne fuori. Sicuramente, il Napoli sta dimostrando in queste ultime stagioni una crescita costante. È attrezzato per lottare per lo scudetto. Sarà un bel sabato pomeriggio».
Ieri dopo 11 giorni Conte ha ritrovato il gruppo al completo. Buffon (edema infiammatorio alla coscia sinistra) e Vucinic (febbre) restano in dubbio. Si deciderà all’ultimo secondo. In panchina tornerà Angelo Alessio, il vice di Conte, che ha scontato la squalifica. Oggi in conferenza stampa a Vinovo parlerà ancora Carrera, un po’ per protesta, un po’ per scaramanzia, un po’ per incendiare il duello a distanza con Mazzarri, che da Pechino lo ha sempre snobbato.
A proposito di Napoli, ritentro ritardato per Cavani che ha perso una coincidenza e non è potuto essere a Castel Volturno prima di ieri pomeriggio tardi. Oggi l’unico allenamento con la squadra, ma domani pomeriggio sarà in campo, al suo posto al centro dell’attacco.
Fonte: Il Messaggero
La Redazione
P.S.
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