«Vesuvio pensaci tu», «Giulietta è ‘na zoccola»: il botta e risposta tra i tifosi del Verona e del Napoli nel campionato del 1996 resta il più divertente e graffiante del calcio italiano dell’ultimo ventennio. Ma difficilmente si potrà vedere di nuovo negli stadi. Negli ultimi anni gli striscioni sono stati sinonimo di creatività e immaginazione.
Ma dopo la sosta della Nazionale il campionato riprenderà con una novità: l’Albo nazionale degli striscioni. Anche se alcune limitazioni già esistevano dalla scorsa stagione. Niente più frasi offensive o allusive, tantomeno scritte di stampo razzista. D’ora in avanti l’Osservatorio nazionale per le attività sportive vigilerà anche sugli striscioni. Già pervenute 350 richieste di autorizzazione da 41 club. I tifosi dovranno informare il loro club e le autorità del contenuto dei loro striscioni, entro cinque giorni il Viminale darà o meno il suo ok. In caso contrario andranno incontro al Daspo.
«Diciamolo, è una forma di censura», afferma senza mezzi termini Giancarlo Dotto, giornalista-scrittore, ideatore di un premio degli striscioni intitolato a Sandro Ciotti, che per sei anni è stato consegnato a Montalto di Castro, nel Viterbese. Le società hanno già provveduto a informare i loro tifosi. dell novità».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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