«Mi dispiace che dopo la partita di domenica sia stata messa in risalto solo l’espulsione di Ibrahimovic omettendo quasi di parlare della nostra vittoria e del nostro primato».
Tocca a Massimiliano Allegri, guida del Milan capolista da cinque mesi (dal 10 novembre 2010, Milan-Palermo 3-1), rivendicare la bontà del lavoro svolto nonostante un clima arbitrale, secondo la società, non sempre benevolo. In via Turati e dintorni c’è un certo malumore per le sei giornate di squalifica comminate complessivamente in primo grado allo svedese, l’atteggiamento di tolleranza zero mostrato dai fischietti nei confronti dell’attaccante milanista, la severità, ritenuta eccessiva, del giudice sportivo, quasi le sue sentenze fossero da intendersi come decisioni di natura politica.
Tre giornate a Zlatan Ibrahimovic sono una punizione esagerata?
«Diciamo che nel suo caso è stato applicato il regolamento. Vorrà dire che tornerà più forte di prima, perché quando si beccano bastonate ci si fortifica, si fa autocritica e si reagisce».
Pensa che nei confronti del suo attaccante ci sia un accanimento eccessivo?
«Dopo Firenze tutti gli sono saltati addosso. E pensare che fino al momento del cartellino rosso aveva giocato una delle sue migliori partite da quando è al Milan. Di certo non ha giocato con la mente libera perché era frenato dalla diffida. Comunque ha giocato bene fino all’espulsione, ovvero fino a quando è stato applicato il regolamento».
Intende dire che in casi analoghi su altri campi l’arbitro ha lasciato correre? Cioè è mancata l’uniformità di giudizio?
«Quando si arbitra vengono prese delle decisioni che non sono sempre le stesse. In altri frangenti si è preferito sorvolare, nell’episodio di Zlatan il regolamento è stato applicato alla lettera».
Pensate che gli arbitri non perdonano più nulla a Ibrahimovic?
«Se così fosse non capirei il perché, visto che fino alla mezza sberletta a Rossi nella gara con il Bari (costata 3 turni di stop poi ridotti a 2, ndr) Zlatan con i direttori di gara non aveva mai avuto problemi. Anzi il suo comportamento era sempre stato impeccabile, non aveva mai dato segno di nervosismo».
Silvio Berlusconi ha dichiarato che non gli tirerà le orecchie perché qualcuno lo ha già fatto. Lei a Ibra cosa ha detto?
«Ci siamo parlati. Credo che questa pausa gli servirà per smussare qualche lato del suo carattere, detto questo finora ha avuto un rendimento straordinario».
Come valuta la task force ipotizzata da Lotito per proteggere gli interessi della Lazio?
«La tutela più efficace per ogni squadra è lavorare al meglio in settimana e giocare concentrati la domenica. Poi ogni società è libera di fare quello che vuole ma per una squadra è controproducente farsi disturbare da elementi esterni».
Teme di più l’entusiasmo del Napoli o la forza dell’Inter?
«Siamo noi davanti, siamo noi gli arbitri del nostro destino e dello scudetto».
Mazzarri ha ricordato di recente che se si allena una big male che vada si arriva quarti in campionato. Mentre a Napoli lui sta compiendo un autentico miracolo.
«Sta realizzando un lavoro straordinario e quello resta. Non ha bisogno di rimarcarlo o sottolinearlo».
Il tecnico del Napoli la cita sempre: sembra che la lotta scudetto non sia fra Milan e partenopei ma fra lei e Mazzarri.
«Io sono contento di quello che sto facendo. Anche lui dovrebbe essere soddisfatto del lavoro svolto. Solo che io non ho tempo di pensare ad altri o di tirare in ballo altre persone. Comunque mi rimane simpatico».
La Redazione
C.T.
Fonte: Corriere della Sera
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