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Allegri: “Mazzarri dovrebbe giudicare la partita e non gli errori arbitrali”

Il tecnico rossonero: "Gli errori degli arbitri alla fine si compensano"

Massimiliano Allegri ha in mano un «poker». Ma solo fra 10 giorni saprà se si tratta di 4 assi vincenti (Napoli, Juventus, Udinese, Arsenal). Super-sfide che già fin da questo pomeriggio (a San Siro c’è il «nemico» Mazzarri) potrebbero cambiare, in meglio, la stagione rossonera su tutti e 3 i fronti: campionato (Napoli e Udinese), Coppa Italia (Juventus) e Champions League (Arsenal).
Ieri il tecnico rossonero è sembrato ancora più determinato del solito a difendere le sue scelte tattiche ( «Il calcio non è come il basket che si gioca in 30 metri, con le mani e hai il tempo di pensare: è dannoso cambiare per voler cambiare» ) e la sua tranquillità personale: «Questa mattina (ieri; ndi) ho parlato al telefono con il presidente Berlusconi. Abbiamo discusso della partita contro la Lazio, era molto sereno e mi ha incoraggiato come sempre. Lo spogliatoio? Non c’è alcun problema. Ibrahimovic? In caso di mal di pancia abbiamo del Malox di scorta ma Zlatan si trova bene con tutti» , con riferimento non solo al campo.

FRECCIATE – Allegri le ha riservate ai due colleghi-rivali Conte e Mazzarri, dei quali non condivide alcune strategie. «Credo che Conte, dicendo che il Milan è favorito e superiore nella corsa per lo scudetto, sottovaluti la sua Juve. Non mi sembra corretto. A me non piace sottovalutare i miei giocatori» ha detto l’allenatore rossonero.  Poi per Mazzarri e il Napoli, molto critici nei confronti degli arbitri. Allegri anche ieri ha glissato sul rigore non concesso mercoledì scorso da Damato (fallo di mano di Dias) e ha detto: «Spiegare una partita in base a un unico episodio è riduttivo. Errori a favore e contro si bilanciano, ma è normale che quando uno li subisce tende a evidenziarli». 


MOMENTO NO –

Il tecnico livornese ha cercato di minimizzare gli effetti collaterali della sconfitta contro la Lazio. La seconda, dopo quella del derby, in questo inizio del 2012 dove i campioni d’Italia hanno collezionato anche 5 vittorie (3 in campionato e 2 in Coppa Italia). «Quando si perde l’allenatore è il primo imputato, ma abbiamo vissuto momenti peggiori, serve equilibrio. Ora serve una vittoria col Napoli: l’obiettivo non cambia, vogliamo arrivare in fondo a tutti i tre tornei – ha spiegato il tecnico – e, comunque, serve sempre più attenzione, come sempre del resto. Per vincere un campionato servono i tre punti anche giocando male come ha dimostrato l’Inter negli anni scorsi nei duelli contro la Roma di Spalletti. Sono i punti che fanno la differenza, non il bel gioco». 


SCONTRI DIRETTI – Anche questa statistica (forte con le piccole, debole con le grandi) non impressiona più di tanto l’allenatore milanista: «Sarebbe bello mangiare solo aragoste e caviale, ma a volte bisogna accontentarsi del panino col prosciutto. L’anno scorso avevamo vinto più scontri diretti perché avevamo perso punti importanti contro le piccole squadre. Esattamente il contrario di quello che sta succedendo adesso. Ma problemi, lo ripeto, non ce ne sono. Escludo che la squadra nel giro di una settimana sia diventata scarsa. Torniamo allegri. I funerali non mi piacciono. Abbiamo vissuto periodi peggiori l’anno scorso (le due settimane che precedevano il derby-scudetto del 2 aprile con l’Inter a -2 in classifica; ndr) quando mancavano poche giornate alla fine del campionato. Adesso ce ne sono ancora 17 da giocare». Il vero problema è rappresentato dagli infortuni che continuano a tormentare i rossoneri. In prospettiva a breve-termine la situazione sembra peggiorare. «Non penso che riusciremo a recuperare Boateng, Pato e Aquilani in vista della sfida contro l’Arsenal». Per il Milan di Allegri è un momentaccio.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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