Due punte per battere il Napoli. Massimiliano Allegri non cambia la formula Milan, nonostante l’emergenza in attacco che lascia al tecnico rossonero solamente Pato, Cassano e il rientrante El Sharaawy a disposizione in avanti. Nel posticipo domenicale toccherà ancora al Papero e a Fantantonio partire titolare, mentre i dubbi sono su chi farà loro da supporto.
Due punte, e poi? – “Giocheremo con due punte, Pato e Cassano, perché questo è il modulo con cui abbiamo giocato nell’ultimo anno e mezzo – spiega Allegri in conferenza stampa prima di partire per Napoli -. Non è giusto andare a stravolgere equilibri che abbiamo da tempo. Aquilani può giocare trequartista? Sì, e come lui anche Emanuelson e Seedorf. Non ho ancora deciso chi giocherà in quel ruolo”.
Gli avversari e il Pocho – “Rispetto allo scorso anno il Napoli ha aggiunto Inler in mezzo al campo: lui dà varietà al gioco perché ha tecnica ed è geometrico. E poi è molto pericoloso al tiro. Ma quello che può far saltare il banco è Lavezzi, perché crea superiorità numerica. Ci sarà grande entusiasmo, anche perchè dopo 21 anni sono tornati in Champions. Domani saranno in 80mila a sostenere la squadra, se lo meritano. Dovremo fare una partita di grande tecnica e intensità, anche se il campionato non si decide domani, ma il 12 maggio. Il gruppo ha mostrato la sua qualità: chiunque va in campo riesce a tenere alto il rendimento della squadra”.
Bollettino medico – Allegri si confronta poi con i casi più spinosi dell’infermeria rossonera: “Gattuso sta facendo degli esami all’occhio e per ora sono tutti negativi, ma sembra sia un’infiammazione al nervo ottico a dargli fastidio. Robinho era tornato, ma ha avuto un riacutizzarsi della sua infiammazione e ora si sta curando. Boateng sembrava aver avuto un’infrazione a una costola, ma la Tac ha evidenziato solo un lieve stiramento al muscolo obliquo”.
Condizione – “Il calendario non lo faccio io – dice riferendosi al riferimento di Mazzarri sulle 24 ore di riposo in più di cui ha goduto il Milan -, bisogna accettarlo con più serenità possibile. Domani non sarà decisiva, siamo solamente all’inizio. Ho già detto che troveremo la migliore condizione dopo la sosta, ma questo non vuol dire che non possiamo fare grandi partite. Lo abbiamo fatto con la Lazio, quando abbiamo ribaltato la gara dopo 25′ difficili. E a Barcellona abbiamo fatto il contrario. Sapevo che il Milan avrebbe fatto una grande partita al Camp Nou”.
Il sindacalista – “Chi fa l’allenatore non si esonera da solo, è una decisione che prendono i presidenti o chi per loro. Fa parte del calcio italiano. Io comunque credo che l’Inter con Gasperini possa lottare per lo scudetto, perché non sono le gare perse a cambiare il valore della squadra o il lavoro che il tecnico ha intrapreso da inizio stagione. Alla Roma invece sono arrivati un allenatore e tanti giocatori nuovi che hanno bisogno di tempo per conoscersi”.
La Redazione
C.T.
Fonte: Gazzetta.it
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