Queste le parole di Massimiliano Allegri in conferenza stampa:
Teme il contraccolpo psicologico dopo la sconfitta con il Real o la squadra ha raggiunto una maturità tale che il rischio njon c’è? “Domani è una partita di campionato che non possiamo sbagliare, assolutamente da vincere. Tra l’altro contro una squadra che ha vinto ultimamente in casa, perchè ha battuto mercoledì il Verona, la Sampdoria, ha fatto delle buone partite in trasferta, gioca anche bene al calcio. Domani per la prima volta giocheremo alle 3, ci sarà il primo caldo della stagione, quindi bisogna essere pronti con la testa. La squadra è una squadra responsabile. Mancano 8 partite alla fine del campionato e domani è una di quelle da vincere. Perchè poi dopo domani ne mancheranno 7 e comunque sia dovremmo mantenere il vantaggio sul Napoli, altrimenti permettiamo al Napoli di poter rientrare in corsa per lo Scudetto, anzi, dargli più possibilità. Quello che è successo martedì, sono cose che a volte nel calcio capitano, soprattutto in Champions quando giochi contro una grande squadra. Nonostante tutto la squadra ha fatto una bella partita per 60 minuti, poi nel calcio succede tutto e il contrario di tutto. Ma domani è un’altra storia, i nostri obiettivi non cambiano, perchè il campionato è sempre stato il primo obiettivo, poi la Coppa Italia, la Champions e al momento siamo ancora dentro a tutte e tre. Bisogna smaltire la sconfitta, ma le sconfitte vanno smaltite perchè non c’è altro modo per farlo che vincere subito quella dopo”.
Che messaggio ha dato in questi giorni ai giocatori? Come li ha visti dopo la sconfitta col Real? “Li ho visti – è normale – il giorno dopo un po’ abbattuti, dispiaciuti per quello che era successo come tutti, però chi non ha giocato ha fatto un bell’allenamento mercoledì, ieri tutti insieme hanno fatto un bell’allenamento e stamattina abbiamo fatto la rifinitura: siamo tutti pronti perchè dobbiamo riprendere… continuare il cammino in campionato”.
Quali sono le condizioni di Mandzukic e Cuadrado? C’è la possibilità di rivederli dal primo minuto? “Mandzukic sta bene, stanno tutti bene. A parte Barzagli e Bernardeschi, poi tutti gli altri sono a disposizione. E’ possibile che Mandzukic giochi dal primo minuto, così come lo stesso Cuadrado, perchè hanno giocato molte partite tanti giocatori e c’è bisogno di farli rifiatare. Anche perchè poi dopo abbiamo altre partite: abbiamo mercoledì Madrid, domenica la Sampdoria, abbiamo il Crotone, poi ci sono due scontri diretti, Napoli e Inter”.
Tra il primo e il secondo gol, la Juve ha fatto la migliore delle partite che potesse fare. In qualche modo questo non è preoccupante nella misurazione del valore, nelle differenze tra le due squadre? “Non è preoccupante, però succede… il risultato è la cosa più importante e va vista, però non scordiamoci che l’anno scontro che noi abbiamo subito lo abbiamo dato al Barcellona e – tra virgolette – in quella partita abbiamo subito più che col Real Madrid fino al momento del 2-0. Però faceva la parata Buffon, siamo andati là noi e ha fatto il secondo gol la Juventus; sul 2-0 Suarez ha mancato per due volte il gol e abbiamo fatto il terzo gol noi. Il calcio è questo, soprattutto quando giochi le partite di Champions. Quindi bisogna, a malincuore, accettare questa sconfitta, ma la squadra ha fatto una buona partita e secondo me è cresciuta molto sul piano della gestione della palla, come è successo a Cardiff. Poi a volte ti va tutto contro, però direi che la squadra al momento è dentro la Champions, negli ultimi 4 anni ha fatto due finali, un ottavo di finale contro il Bayern, quindi credo che abbia fatto 4 anni di alto livello europeo contro grandi squadre”.
L’altra riguarda il futuro….
(sorride, ndr)
Si è detto molte volte in questi giorni, come succede quando capita un risultato un po’ fragoroso. Anche tu sei convinto che questa squadra abbia bisogno di un rinnovamento profondo? E’ necessario ricominciare un ciclo come è successo due anni fa dopo Berlino? In questo ciclo, eventualmente, che posizione avresti tu? “Eventualmente in questo ciclo c’è la posizione dell’allenatore, perchè so fare solo questo, e ogni tanto non faccio neanche bene quello. Detto questo, la Juventus, da quando sono arrivato, questo è il quarto anno… ma dopo Berlino la Juventus ha cambiato 9 titolari, nella rosa della Juventus ci sono 10 giocatori che vanno dal ’90 al ’97, quindi tutti gli anni la Juventus ha rinnovato, più che rinnovato, ha messo dei giocatori dentro giovani. Quindi non è che l’anno prossimo la Juventus deve fare un rinnovamento, l’anno prossimo la juventus dovrà fare un mercato come ha sempre fatto, e la società ha lavorato in maniera straordinaria quando sono arrivato, perchè abbiamo sempre cambiato, abbiamo messo giocatori giovani di qualità, miscelati con un gruppo di giocatori di grande esperienza. Ora bisogna pensare a quello che è il finale della stagione, il campionato, la Coppa Italia e mercoledì abbiamo questa partita in Champions, dove siamo dei leoni dei feriti ma non siamo ancora morti, e quindi bisogna giocare in un certo modo. E poi sarà sempre una grande partita. Poi valuteremo con la società quali i sono i giocatori da prendere, non prendere, da poter prendere, come la società ha fatto sempre, ma con la società parliamo tutti i giorni di queste cose”.
Dopo Cardiff lei aveva preso probabilmente la decisione di andare via, salvo poi cambiare idea. Pensa che i risultati da qui a fine stagione, tra i quali la possibile eliminazione in Champions, potrebbero convincerla a rimanere o ad andare via? O è una questione di stimoli? “A parte che abbiamo ancora da finire la stagione nel migliore dei modi, poi dopo Cardiff ho detto che ho pensato… ma perchè? Non dopo Cardiff, dopo il primo anno, dopo Berlino, il giorno dopo, mi sono messo lì e ho pensato: ho stimoli? Perchè dopo che vinci un campionato, la Coppa Italia, fai una finale di Champions, per migliorare devi vincere la Champions. Quindi è questione di stimoli dentro. Il secondo uguale, il terzo anno uguale, quindi ho un contratto con la Juventus, sono contento di stare qui, è normale che in questo momento, il futuro è una roba a cui non penso, devo pensare al presente perchè il presente è fatto di Champions, campionato e Coppa Italia”.
Questi stimoli possono maturare in questi giorni? Come si può fare un’impresa a Madrid? Cosa serve per fare quel salto di qualità definitivo per giocarsela fino in fondo? “Il salto definitivo…. la Juventus ha fatto quattro anni dove – ripeto – ha fatto un quarto di finale, un ottavo di finale e due finali. Sono numeri importanti per una squadra europea. Se poi tutti gli anni si vuole arrivare in finale e si vuole vincere la Coppa, e si vuol vincere il campionato, e si vuol vincere la Coppa Italia, e quegli altri cosa fanno? La dimostrazione che vincere è una cosa straordinaria. Io non dico che c’è stato rinnovamento, lo dicono i fatti. Dalla finale di Berlino a ora, in tre anni, la Juventus ha cambiato 9 titolari e ha messo dentro 10 giocatori che vanno dal ’90 al ’97, quindi ha già lavorato per il futuro. La squadra è pronta a proseguire un’avventura, per essere competitiva in Italia e in Europa. Poi in Europa, quando arrivi agli ottavi e ai quarti di finale, può succedere di tutto”.
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