Dovesse perdere stasera, il Milan precipiterebbe a 8 lunghezze dal Napoli. E addio a tutti i buoni propositi di dimenticare gli avvii stentati delle ultime stagioni. Quello vissuto l’anno scorso è stato un vero e proprio incubo, con quella miseria di 7 punti accumulati nelle prime 8 giornate. Ebbene, dopo i primi 4 turni, erano soltanto 3, vale a dire uno in meno rispetto a quelli attuali del Milan (frutto del successo sul Cagliari e del pareggio in casa del Torino), che resterebbero tali in caso di nuovo stop con gli azzurri. Il fatto è che le aspettative erano ben diverse. A causa del play-off di Champions di fine agosto, infatti, Allegri aveva modificato la preparazione così da arrivare all’appuntamento in condizioni brillanti: l’ostacolo europeo è stato superato, ma il campionato è cominciato con i soliti stenti.
SOLO VERONA – «Se mi aspettavo qualcosa di diverso? Non mi aspettavo un inizio migliore perché finiamo le partite correndo?». Messo davanti alla situazione, il tecnico livornese ha provato a cavarsela con una battuta, ma poi ha tentato di spiegare cos’è accaduto in questo mese. «La verità è che il play-off di Champions ha comportato un grosso dispendio a livello fisico e mentale. Ci stiamo riprendendo, però. Ci mancano i 3 punti di Verona, siamo un po’ indietro e dobbiamo rincorrere ma ci sono ancora tante partite. Riusciremo a recuperare il ritardo». La sicurezza di Allegri è un muro impossibile da scalfire. «Sfida già decisiva per noi? Prima giochiamola e vediamo come va a finire. E, in ogni caso, io sono certo che faremo una grande partita, poi il risultato è legato a tanti fattori».
ALLA PARI – Intanto, però, il Napoli sembra volare, mentre il Milan ha faticato a mettere sotto pure il Celtic. «Ma io non ho nulla da rimproverare a chi è andato in campo mercoledì – ha ribattuto Allegri – I giocatori hanno fatto il massimo per quelle che erano le loro caratteristiche. Azzurri favoriti? La verità è che domani (stasera, ndr) alle 20.45 partiremo sullo 0-0. Come sarà una sfida difficile per noi, lo sarà anche per loro. E il Milan, nel 2013, ha perso soltanto 3 gare: contro la Juventus, il Barcellona e il Verona». Come dire, perché dovrebbe cadere pure contro il Napoli? Per la verità, è lo stesso allenatore a dare una chiave di lettura in questo senso. «Gli azzurri fatto acquisti importanti, giocano un buon calcio, hanno ottimi elementi e un buon collettivo. Là davanti poi sono formidabili. Higuain è diabolico: sembra si assenti dalla partita ma è sempre presente. Poi ci sono Hamsik che si sta dimostrando fra i migliori in Europa e secondo me ha ancora margini di crescita, Callejon che è di livello internazionale, e infine Insigne. Servirà attenzione nel non concedergli spazio nelle ripartenze».
BRAVO RAFA – Oltre che per i giocatori partenopei, i complimenti sono pure per Benitez, che Allegri ha battuto nell’unico confronto diretto (Inter-Milan 0-1 del 14 novembre 2010): «Lo spagnolo è abilissimo nel dare compattezza alle sue squadre. Ma ciò che mi ha sorpreso di più è stata rapidità con cui i giocatori hanno assorbito i cambiamenti. Venivano da anni di difesa a 3 e sono passati a quella a 4 e a un modulo differente senza risentirne».
SUPERMARIO – Senza ammetterlo esplicitamente ( «Può essere che l’altra sera si sia arrabbiato un paio di volte, ma credo che da quando è con noi stia migliorando» ), Allegri ha colto e notato certi atteggiamenti. Magari durante partita non gli dice nulla, rimane impassibile in panchina. Forse perché sa già che intervenendo in corsa gli effetti potrebbero non essere quelli desiderati. Ieri, però, un certo messaggio ha voluto comunque provare a recapitarglielo: «Deve crescere sotto l’aspetto mentale – ha sottolineato il tecnico – E’ il primo anno che comincia da titolare. Ora è il protagonista assoluto della squadra e ogni 3 giorni è obbligato a dover dimostrare sul campo di essere il migliore. Prima capisce la differenza tra essere una star ed una comparsa e meglio è».
Fonte: Il Corriere dello Sport
La Redazione
M.V.
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