REGGIO EMILIA – La smorfia, il dolore, due giorni alla partenza e il dubbio che s’insinua spontaneo: ma ce la farà Higuain, ko dopo un contatto di gioco con Cannavaro? Il bollettino di giornata sa di sentenza e l’alba aiuterà a capire se varrà la pena rischiare, se sarà utile persino partire, se el Pipita volerà verso l’Europa League o se sarà conveniente lasciarlo a casa a riposare, perché poi (lunedì) arriverà il Genoa e a seguire ci sarà il ritorno con lo Swansea e poi si andrà a Livorno; e poi e poi…. «Vediamo». Il sospiro del 96esimo sa d’incertezza chiarissima: però adesso che pure Pandev – da centravanti – s’è ridestato, mostrandosi d’impatto, magari va a finire che il turn-over s’allarghi e diventi rivoluzione bella e buona.
A VOI – E allora, ricapitolando, la formazione la farà il medico, esami in mano per decidere su Higuain e colloqui riservati con Reina per capire: il Napoli-2, per definirlo in sintesi, assicura garanzie e per un macedone che s’è tuffato nel match con il Sassuolo d’istinto, c’è anche un Rafael che ha saputo come allungarsi, quand’è servito. Il timore, però, è di cambiare eccessivamente, togliendo fresche certezze: Callejon e Inler potranno aggregarsi, Jorginho dovrà rassegnarsi a guardarla in tv (o magari in tribuna), però siamo (quasi) a due avvicendamenti…
IN DIFESA – Rafael o Reina, si capirà; il resto pare immutabile nel tempo, anche se quell’Henrique non è dispiaciuto affatto, ha fisico, metodi spicci e pure una personalità spiccata, ma c’è da modificare altrove e dunque… Maggio a destra, Ghoulam a sinistra, in mezzo i soliti noti, Fernandez ed Albiol, senza negarsi le valutazioni del caso, per concedere minutaggio a chi ne ha poco e per permettere di rifiatare a chi s’è dato, e tanto.
A CENTROCAMPO – La regia a Inler, che si mostra senza Jorginho (escluso dalla lista per carenza di esterni), che va al ballottaggio con Dzemaili – un gol all’andata, uno al ritorno, che peccato (per lui) non ci sia più il Sassuolo – e che si candida, ovviamente. «Sono soddisfatto, ho sempre giocato in un centrocampo a due e spero di continuare così. Il Sassuolo mi porta bene ma ora pensiamo allo Swansea, perché dobbiamo riscattare la brutta figura dell’anno scorso in Europa League. E poi voglio dimostrare che ci sono e che la condizione è buona». Inler o Dzemaili, con Behrami restituito alla sua centralità della fase difensiva, rieletto «rubapalloni» per eccellenza.
L’ATTACCO – Il resto è un affare assai privato tra Benitez e il dottor De Nicola: l’Insigne di Reggio Emilia vale una maglia e il Callejon di sempre un’altra; però Mertens garantisce equilibri e poi quell’Hamsik perché mai dovrebbe riposare, proprio adesso che si sta divertendo? Quarantottore ore al decollo e si può riflettere: perché alla fine dipenderà da Higuain, dalla sua eventuale presenza. Pure il cuscino ha deciso di non sbilanciarsi, di non offrire ancora alcun suggerimento a Benitez: perché con el Pipita si può procedere in un modo (magari con Pandev alle sue spalle) e senza spingerebbe a farlo in un altro (Pandev punta, Hamsik o Mertens sulla verticale). Avanti c’è posto?
Fonte: Corriere dello Sport
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