Higuain carica le batterie, riattacca la spina. Il Parma nel mirino, voglia di tornare protagonista: il gol manca dalla trasferta di Torino, gol decisivo per il successo azzurro realizzato all’ultimo minuto. A secco in Europa League contro il Porto e in campionato con la Fiorentina, nei pochi minuti di Catania e contro la Juventus. Quattro partite consecutive senza reti, era già successo una volta in questa stagione a settembre, l’argentino non segnò contro Sassuolo, Genoa, Roma e Marsiglia in Champions League. Stavolta però il digiuno è più lungo: 249 minuti senza reti, tanti, troppi, per uno come lui abituato sempre a segnare (il precedente digiuno è stato di 216 minuti).
Higuain è un uomo squadra, contro la Juve ha dato un grande contributo in fase difensiva, il primo a pressare sui difensori bianconeri, però non si è visto in zona gol. Un compito di maggior sacrificio, un contributo ancora più consistente per l’equilibrio di squadra. Però l’argentino ci tiene tanto adesso a sbloccarsi, fermo a quota 14 nella classifica cannonieri, tutti gli altri hanno allungato, tutti a segno nelle ultime partite da Immobile, a Toni, a Palacio. In testa c’è sempre Tevez, a 18 reti, che ha saltato la sfida del San Paolo per squalifica. Il Pipita ha voglia di gol e di chiudere alla grande la stagione, le ultime partite di campionato e la finale di coppa Italia contro la Fiorentina. Il Parma all’andata vinse al San Paolo, partita difficoltosa un po’ per tutti e non solo per Higuain che restò in campo l’intero match senza segnare. Un motivo in più per colpire domenica sera al Tardini, una rete pesante e possibilmente decisiva. L’argentino spinge, carica e vuole sbloccarsi, segnare e trascinare il Napoli a un altro successo esterno, il decimo, che sarebbe il record assoluto nella storia azzurra.
Numeri di primissimo livello quelli dell’argentino nel suo primo anno a Napoli, 22 reti complessive, sempre decisive sia in Champions League che in campionato e in più tanti assist. Un contributo essenziale, Gonzalo ha portato con sè la grande esperienza degli anni del Real Madrid. Ha giocato quasi sempre, un leggero calo solo in queste ultime giornate, la rabbia per la sostituzione contro la Fiorentina, la panchina di Catania e la partita di grande applicazione ma senza particolari guizzi contro la Juve. Spinto quindi dalla voglia di riscatto, l’argentino più carico che mai, il desiderio d’interrompere il digiuno e di tornare al gol.
Gli ultimi quaranta giorni da vivere tutti di un fiato, poi l’avventura Mondiale con l’Argentina, un altro obiettivo prioritario di questo 2014. Gonzalo ha portato a Napoli lo spirito Real, un trascinatore nelle notti di Champions e in campionato, una stagione sicuramente positiva che desidera chiudere alla grande. Una rete pesante, possibilmente vincente, magari come quella messa a segno a Torino, all’ultimo minuto, l’ultima della sua lunga serie in maglia azzurra.
Il Pipita fondamentale per i movimenti d’attacco del Napoli di Rafa, s’abbassa, agevola l’inserimento al tiro degli esterni, regala assist e partecipa alla manovra: un attaccante centrale che non punta solo a finalizzare ma gioca per la squadra. E si sacrifica in fase di non possesso per mettere pressione ai difensori avversari, un lavoro di grande utilità per la squadra. Ma è chiaro che il gol gli manca, quattro partite senza reti sono sicuramente tante per uno come lui, il Pipita ha il Parma nel mirino, al Tardini vuole riprendersi la copertina, segnare e avvicinare Tevez, il capocannoniere della A, argentino come lui. Carico come sempre, anzi ancora di più per lasciare il segno e trascinare il Napoli, una rete da tre punti. Il Parma è avvertito.
Fonte: Il Mattino
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