Pugno duro, durissimo con gli ultrà. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano non usa mezzi termini. Che uno sport, anche il più popolare, diventi emergenza per il ministero del Paese che si occupa di affari interni, non può mai fare onore al Paese stesso. Ma a questo siamo arrivati. E ci siamo arrivati, ora, praticamente senza vertici del calcio. Ieri c’è stato Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica al Viminale: il ministro ha visto i numeri uno del Coni Malagò, della Figc (il dimissionario Abete) e delle Leghe. Un vertice per fare il punto, verificare lo stato dell’arte delle scadenze che finora i club non hanno onorato, annunciare la necessità di partire con nuove regole nella nuova stagione, senza ritardi. E affrontare, per ora informalmente, anche il discorso delle trasferte: due strade, fermarle tutte in maniera generica (ma sarebbe contraddire lo spirito di apertura alla parte sana del calcio: quindi non sarà) oppure avocare al ministro il dispositivo, di fronte a casi estremi di bloccare la trasferta a chi sbaglia per tempi anche lunghi. Il ministro è deciso e determinato. Ora è il tempo che le norme governative prendano forma nel Consiglio dei ministri.
Ministro Alfano, che stagione dobbiamo attenderci negli stadi?
«Le dico chiaramente che vogliamo fare meglio della stagione scorsa. Il binario sarà doppio: linea durissima con i tifosi che fanno atti di violenza in occasione di partite di calcio. Sono delinquenti. E grande azione di prevenzione: in questo ambito rientrano tutte le misure riferite all’allargamento del daspo ai reati fuori dagli stadi. Il lavoro deve essere quello di bloccare i violenti e allontanarli dagli stadi e avvicinare famiglie e bambini».
Quindi anche il daspo più lungo, fino a 8 anni, “di gruppo” per allargare la misura a interi settori e non a singole persone. E poi il nodo delle trasferte…
«Tutti ragionamenti che fanno parte dell’assetto prevenzione. Bisognerà guardarsi in faccia con la Lega i club per capire come andare avanti. E tutto andrà fatto prima che cominci la nuova stagione. Assolutamente».
Ministro, però le società vanno un po’ a rilento: niente microsettori, niente snellimento della vendita dei biglietti. Le ha sensibilizzate?
«I lavori della task force sono stati presentati più o meno tre mesi fa. E’ chiaro che qualsiasi azione, senza che i club la facciano propria, viene dimezzata nella sua forza. Mi aspetto una forte responsabilizzazione, anche sul taglio di qualsiasi legame con chi delinque negli stadi».
Cosa è successo con la Roma?
«Nessuna polemica, bene invece il comunicato della società che dice chiaramente di non conoscere e riconoscere quelli che hanno firmato il documento di due giorni fa sulla tragica morte di Ciro Esposito».
Le norme arriveranno con un decreto?
«Decreto sì o no lo vedremo. Le norme le avremo per la nuova stagione, questo è certo. Chi delinque in occasione delle partite di calcio pagherà un costo altissimo».
E le società concorrerano all’ordine pubblico come disse il premier Renzi?
«In sede di Governo parleremo di tutto».
Fonte: Corriere dello Sport
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