Innanzitutto, benvenuto al Nord. L’attore Alessandro Siani martedì emercoledì è in scena allo Smeraldo di Milano. Prevedibile (dopo Roma) un altro tutto esaurito. Anche per- ché, non poteva esserci momento più appropriato per l’esibizione nella tana dell’avversario rossonero di un «tifoso totale» del Napoli, com’è il comico esploso al fianco di Claudio Bisio. «É una cosa strana. Questa Mi- lano così vicina: con l’aereo pri- ma ci mettevi 2 ore, col treno 4 ore e mezza. Ormai basta una partita, 90 minuti e ci siamo. Abbiamo passato periodi tremendi. Ricordo in serie C, un caso strepitoso: per avvicinare il pubblico misero il biglietto a un euro. E io ci ridevo su, face vo la battuta che mio zio con 3 euro si era seduto in panchina e mio nonno con 4 aveva pure giocato un quarto d’ora! Oggi i tempi sono cambiati. Eravamo 16 mila al Dall’Ara. Un signore bolognese mi ha fermato: “Grazie di averci ospitato”, mi ha detto». Insomma, siete tutti impazziti a Napoli? «C’è una battuta nel mio spettacolo che porterò anche a Milano. Può servire a capire l’affetto dei napoletani per la loro squadra. C’è un tassista e c’è un turista arrivato a destinazione. Nel tassametro c’è scritto 15 euro, il tassista dice “16”. Il turista chiede: “Perché?” Perché è festivo risponde l’altro. “Ma oggi è lunedì”, fa il turista stupito. Sì, ma ieri il Napoli ha vinto, festeggiamo tutta la settimana.. Il napoletano vede il calciatore come uno di famiglia. Diventa un fratello. Ho visto gente che gridava all’allenamento: “Cannavaro! Domani c’ho una causa in tribunale. Vieni, mi serve un difensore”. Viviamo una specie di amnesia collettiva, ma c’è una grande squadra: Lavezzi che ricorda un po’ Maradona, Cavani un po’ Careca»
La Redazione
C.T.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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