Si vede: e poi si tocca. Perché è arrivato il momento di divertirsi un po’ e dare un senso alla propria esistenza partenopea, perché ora che il gioco si fa duro, i talenti puri si rimettono a giocare; e perché adesso è lì e val la pena di avvicinarla, per cercare di prenderla e abbracciarla e semmai baciarsela, come nelle scene viste in tv. «Il Pocho vuole vincere tutto, vuole vincere con il Napoli e vuole approffitare della possibilità di conquistare la coppa Italia». La voglia matta di quello scugnizzo che ha incantato Napoli, seducendola a colpi di dribbling, è un sogno coltivato in cinque anni da fenomeno allo stato puro, e quell’incantantore d’una folla ormai perdutamente innamorata dei suoi guizzi ha in testa un’idea meravigliosa confessata ad Alejandro Junior Mazzoni – il suo procuratore – che l’ha svelato alla radio, su Kiss Kiss, inducendo a fantasticare: «Per Lavezzi, alzare la Coppa Italia al cielo rappresenterebbe un gran bel traguardo».
CIN CIN – Si scrive Lavezzi, si legge delirio popolare, empatia allo stato puro scatenata da un quinquennio arricchito da veroniche e diavolerie, dalle fusa accattivanti per una città argentinofila da sempre e conquistata da quel genietto imprevedibile che cento ne fa ed altrettante ne pensa, ubriacando di sé gli avversari e i suoi estimatori: «E adesso che c’è un appuntamento importante e la possibilità di conquistare un trofeo, lui smania. E’ un gran momento, c’è la coppa Italia, poi ci sarà la Champions con le due partite con il Chelsea….».
TENDENZA POCHO – Cinque anni e quarantuno reti, cominciando proprio in coppa Italia, con il Cesena, e poi scatenando contro il Pisa, per l’unica tripletta partenopea d’un attaccante atipico, un assistman con pochi eguali al quale però Mazzarri ha chiesto di stupire ad oltranza, andando a cercare dentro di sé quei dieci gol potenziali a campionato. Siena-Napoli è alle porte e le statistiche strappano sorrisi a quel Lavezzi ancora ingolfato ( «non è al cento per cento, perché rientrare dopo un infortunio richiede sempre un po’ di tempo» ) che però – in passato – in Coppa Italia, s’è dato, segnando alla Salernitana ed al Bologna.
MILANO DA BERE – Ma al di là del recinto, e fuori dalla Coppa, ci sono cuori che battono a prescindere e che temono l’estate e il mercato che verrà, chiuso quasi a doppia mandata da un Mazzoni prodigo di allusioni incoraggianti per la Napoli che stravede per il Pocho: «Per cominciare, posso smentire in maniera categoria che Lavezzi abbia comperato casa a Milano. E poi si fa un gran parlare della clausola rescissoria: intanto, va sottolineato che il contratto venne stipulato in questo modo in altra epoca, quando i rapporti non erano così felici come adesso; e poi ora tra Lavezzi e la società c’è sintonia e se dovesse presentarsi qualcuno, pronto a versare la somma stabilita dal quell’accordo, potrebbe anche scapparci il rifiuto. Mica è detto che accetti!».
IL TIMER – Un’ora e mezza a San Siro, domenica; e un’altra ora e mezza a Marassi, sette giorni prima; e poi, indietreggiando, novanta minuti con l’Inter e venti a Siena, nella domenica del rientro, dopo trentacinque giorni di inattività. Il Pocho indiavolato, ogni palla disponibile un guizzo, è tornato: e a chi gli sta vicino l’ha confessato: «Voglio vincere la Coppa Italia» .
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.