Aldo Serena, da ex capocannoniere della Serie A, campionato 1988-89, con 22 gol nell’Inter del record, come vede il duello dei due capocannonieri
Cavani-El Shaarawy?
«Elettrizzante. Appartengono a due modi un po’ diversi di vedere il calcio, ma in fatto di gol sono fortissimi».
Dalle sue pagelle emerge la preferenza per Cavani.
«Ha più esperienza ed è nel pieno della maturità tecnica e professionale, ma El Shaarawy può crescere ancora tanto».
La tecnica è uruguaiana.
«Lo stop di Cavani è sempre orientato verso la porta, in quel modo ruba il tempo agli avversari. Il milanista dà il massimo nella partenza nel dribbling».
L’acrobazia.
«Nessuno dei due sfrutta il gioco aereo, ma il loro tiro a volo è eccellente».
Il colpo di testa.
«Punteggio basso per entrambi. Ci provano, però non sono bravi come per tutto il resto».
Il tiro.
«Cavani ha una mina ai piedi, mentre El Shaarawy è un fenomeno ad anticipare l’esecuzione per mettere fuori tempo difensore e portiere».
La capacità tattica.
«Un po’ meglio il milanista: Cavani rientra di continuo, ma il faraone sa dove andare pur essendo molto giovane».
Il sostegno alla squadra.
«Sono tutt’e due molto generosi, aiutano sempre la loro squadra».
La velocità.
«Stesso voto. Quando partono, non li prendi».
La freddezza.
«In area piccola, Cavani è implacabile. Ma anche El Shaarawy mantiene i nervi calmi nel momento decisivo».
L’opportunismo.
«Non è una caratteristica che li contraddistingue. Sono talmente bravi che in area di rigore non sfruttano i palloni sporchi».
L’assist.
«Meglio El Shaarawy perché Cavani non vede il compagno. Lui vuole segnare sempre e comunque, se ne fa 3 vuole farne 4, se ne fa 4 vuole farne 5. E’ insaziabile».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
