Iniziati i lavori di ammodernamento dello stadio «Albricci». Ieri mattina il gen Guido Landriani, comandante Esercito Campania; i colonnelli Costantino Iacono e Lucio Eugenio Cannarile, rispettivamente comandante infrastrutture Sud e del X infrastrutture Napoli, hanno aperto i cantieri per il primo stralcio di lavori. Nel mirino quindi gli spogliatoi destinati al rugby e all’atletica leggera per un primo intervento da realizzare con il contributo del Ministero della Difesa e del Coni per un totale di un milione di euro. A febbraio la conclusione dei lavori.
Diventato così operativo il progetto di ristrutturazione degli impianti, assieme alla nascita dell’associazione «Lo sport e l’esercito per il futuro di Napoli» che ha tra i soci fondatori le Federazioni di tennis, pugilato, tennis tavolo, nuoto e rugby che gestiranno la struttura militare con la singola responsabilità della zona a loro affidata.
In pratica quella del rugby sarà responsabile del campo e dei relativi spogliatoi e si sobbarcherà i costi di manutenzione; così il nuoto per la piscina, l’atletica leggera per la pista e relativi spogliatoi. L’associazione resta comunque aperta a tutte le federazioni che vorranno aderire all’iniziativa.
I militari saranno comunque presenti sia nella fase di realizzazione del progetto, curato per il Coni Servizio dagli architetti Michele Longobardi e Stefano Pedullà, che in quella successiva. Prevista infatti la fruizione dei vari impianti per atleti dell’Accademia Nunziatella, Vigili del Fuoco e Capitaneria, oltre naturalmente dell’Esercito.
«Dopo questo primo intervento – sottolinea il colonnello Iacono – seguirà la sistemazione della copertura della piscina e dei campi da tennis; poi via via tutto quanto previsto dal protocollo. La convenzione è intanto al vaglio finale degli organi militari: solo un fatto formale che dovrebbe concludersi in pochi mesi».
Una volta tanto i fatti anteposti alle parole; un merito per gli ideatori dell’accordo tra militari e Coni per lo sfruttamento di una struttura diventata purtroppo l’ennesima «cattedrale nel deserto»: vuota e costosissima invece che vitale per la città e i suoi giovani.
«Uno sbocco non solo per lo sport agonistico – precisa il generale Landriani – ma anche per la società civile. Già adesso l’Albricci è aperto alle scuole della zona prive di strutture sportive oltre che al parroco della chiesa di Sant’Alfonso che qui ha organizzato un torneo di calcetto per i bimbi della parrocchia. Spazio anche al Centro Ippico di Agnano, per l’ippoterapia che migliora la vita ai bambini disabili e una scuola di equitazione per i più piccoli».
Quando sarà ultimato l’intero progetto di riqualificazione dell’Albricci, entro quattro anni, potranno del resto essere ospitati contemporaneamente più avvenimenti. Ogni settore avrà infatti un suo ingresso autonomo: piscina, campi di tennis e palestra; mentre sul campo centrale ci sarà naturalmente spazio al rugby. Prevista infine anche una tendostruttura, un piccolo palasport, destinato al pugilato, pallavolo e basket. Insomma un Albricci vera e propria una città dello sport in grado di accogliere 500 atleti.
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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