Raul Albiol, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano Tuttosport:
Dalla Spagna all’Italia, atto di coraggio o scelta ponderata? “Ho preso questa decisione un anno fa per giocare più partite di quando ero a Madrid. Ed è stata una scelta corretta, alla luce della fiducia riservata fin dal primo giorno dall’allenatore e dai compagni. Ora bisogna solo migliorare. Non ho notato grande differenza tra il calcio italiano e quello spagnolo”.
Però, calcio italiano e spagnolo hanno fatto una figuraccia al Mondiale. Si è dato una spiegazione? “Noi abbiamo cominciato male con l’Olanda, poi è diventato più difficile perchè col Cile è stata una vera e propria finale e in partite simili ogni risultato è possibile. Quando si sbaglia un Mondiale è normale parlare di crisi, soprattutto dopo aver vinto tanto, come è successo alla Francia prima che a noi”.
Perchè sul tuo sito personale manca la Coppa Italia vinta col Napoli? “Veramente? Non lo sapevo. Provvederò a farlo aggiornare. Comunque, al primo anno in Italia è stata una grande soddisfazione alzare quella Coppa”.
Lei ha detto che un ricordo indelebile nella tua carriera è stato il primo goal segnato al Real Madrid. Vale lo stesso anche per il suo primo goal in Italia, al Chievo? Quella rete la segnai quando ero al Getafe, avevo 19 anni e fu una grande gioia. Si, anche il goal al Chievo è stato un momento bello, soprattutto perchè l’ho segnato al San Paolo”.
In 46 presenze con la maglia della Spagna, la sua Nazionale ha perso solo due partite. Doveva essere utilizzato di più? “No, perchè avrebbe vinto lo stesso, anche senza di me. Erano tutti fortissimi”.
La sua città, Vilamarxant, l’ha nominata ‘figlio prediletto’ e lì ha pure fondato il campo di gioco “Fratelli Albiol”. Quanto è importante il legame con la sua terra? “Sono nato in un paesino, diecimila anime e sono felice di questo riconoscimento. Lì vivono i miei genitori con mio fratello piccolo, Brian, è bello tornare a casa”.
A Napoli vive in un quartiere molto più grande, il Vomero: come mai ha scelto un posto così affollato? “C’è tanta gente, ma dopo 5 giorni non mi guardavano più, si erano abituati alla mia presenza. Non mi devo mascherare per uscire e la mia famiglia si trova bene perchè è un posto molto animato”.
Dal 2003, dal Valencia ad oggi, ha segnato 12 gol. In un momento in cui tutti promettono qualcosa, sente di sbilanciarsi? “Vorrei segnare di più per migliorare il mio score”.
Primo, però, non prenderle. Koulibaly vi aiuterà a migliorare la difesa che ha subito 39 goal? “E’ normale prendersela sempre con la difesa e sarà importante non subire più così tante reti. Kalidou ci aiuterà a rendere più solido il reparto, è forte, veloce e gioca bene la palla”.
Ormai nel Napoli si sono sbilanciati tutti: vuole dire anche lei qualcosa sullo scudetto? “Facile non sarà e nessuno può dire di averlo vinto prima ancora di giocare. Si dovrà lavorare molto e soffrire, correggere gli errori si può, perchè siamo una buona squadra e dobbiamo puntare in alto. Sarà un lavoro lungo 38 partite, dando il massimo in tutte le settimane, per essere sempre vicino al primo posto. Tutti noi nel Napoli vogliamo regalare ai tifosi un altro scudetto”.
Cosa pensa di Roma e Juve, chi si è rinforzato e chi no? “E’ inutile guardare al risultato delle amichevoli precampionato, servono solo per migliorare la tenuta”.
Però alla Juventus, oltre a strapparle lo scudetto, se la sente di dire che vuole togliere pure la Supercoppa? “Anche questo è un obiettivo, però adesso la nostra testa è concentrata solo ai preliminari di Champions. Bisogna pensare una cosa alla volta”
Fonte: Tuttosport
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