NAPOLI – Fermi tutti: non si passa. E stavolta è un imperativo da seguire alla lettera, è un’esigenza vitale per restare avvinghiati al sogno. Fermi tutti: vietato il transito. Perché per credere (ancora) che sia possibile lasciare la porticina della Champions (diretta) socchiusa, in attesa di spalancarla, va blindato Reina – che ci mette del suo – e vanno limitati i pericoli. La Roma non ha attaccanti, ma che fa: si butta dentro, tenta l’aggiramento, crea il panico, trova le accelerazioni e qualche varco, poi s’abbatte su Albiol, che un po’ deambula e un po’ resiste, e rimuove la paura. «Siamo felici per i tre punti ottenuti: è stata una vittoria importante, contro una grande squadra. Nel calcio contano i risultati e pure stavolta siamo riusciti a cogliere un successo pesante».
AVANTI, PRESTO – La Roma sembra già scivolata via nell’archivio della stagione è il passato che torna utile per riuscire a crederci ancora: meno tre, con una partita in più, ma l’Albiol che si erge nel finale e scruta l’orizzonte, penserà poi al secondo posto e a quello che verrà, perché adesso è il momento dell’Europa League, del Porto, di un ottavo di finale che può concedere ulteiore gloria. «Infatti: ci aspetta una gara complicata, contro una antagonista di spessore. Ma noi ci proveremo e con la testa siamo già alla gara di giovedì. Il calcio moderno questo impone, di rimettersi in fretta a guardare oltre».
E’ STATA DURA – L’onestà, innanzitutto: Napoli 1, Roma 0, però mica semplice riuscire a domare quegli indemoniati che a volte hanno fatto venire la tremarella al san Paolo, magari allo stesso Albiol, che la partita l’ha rivista e l’ha giudicata con imparzialità. «La Roma ha giocato bene e non ci ha concesso molti varchi. Occasioni ne hanno avute, però qualcosa è capitato anche a noi: siamo stati sfortunati in alcuni momenti-chiave, poi alla fine l’abbiamo risolta e adesso ci godiamo quest’affermazione che ci tiene in corsa per la Champions. In genere, il risultato ha la sua importanza».
DOPPIA MANDATA – Ma servivano fresche garanzie, perché Livorno aveva riproposto un dilemma ormai antico e mai passato di moda, ahiloro: l’incapacità di riuscire a tutelare Reina, senza fargli subire gol. Era successo all’Ardenza e pure con il Genoa e pure con lo Swansea; capitava, insomma, quando pareva non potesse capitare, contro incursori inferiori. La Roma, dunque: l’ennesimo esame d’una sessione che non finisce mai, con Reina che va ovunque, su Gervinho e su Bastos, e con Albiol che proprio quando il gioco si fa duro, si metter duramente a giocare, alzandosi la barricata, evitando ulteriore spargimento di punti. «L’intesa con Fernandez è buona, così com’è buona con Britos, con Henrique. I miglioramenti sono evidenti e anche il mio italiano, di cui comincio ad essere un po’ alla volta padrone, aiuta. Noi questa partita la volevamo vincere, per continuare a credere nel secondo posto: ma adesso, com’è giusto che sia, dobbiamo soltanto riservare la nostra attenzione al Porto. E’ un appuntamento di grandissimo rilievo: non sarà assolutamente facile, come non lo è stato con la Roma, ma noi sappiamo cosa vogliamo».
Fonte: Corriere dello Sport
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro