NAPOLI – E però ora, finita la festa, è un’altra vita: campionato, Europa League e coppa Italia, lasciando che le lacrime del san Paolo restino impregnate nella pelle, però anche un po’ dimenticate. «Ora bisogna guardare avanti. Con l’orgoglio di sa d’aver fatto un girone di qualificazione straordinario, nel quale non sono bastati dodici punti per qualificarsi. Ma prendiamo l’aspetto positivo: abbiamo battuto le grandi d’Europa e dunque possiamo guardare con ottimismo al futuro». Gli occhi di Albiol sono stati asciugati da quell’abbraccio collettivo e l’applauso è servito per rimettere ordine nei pensieri sparsi, per confessare a Kiss Kiss che «sono felice qua, io come i miei compagni arrivati dal Real Madrid, sostenuti da una città alla quale dobbiamo un grazie per averci fatto ambientare immediatamente».
TESTA IN SU – Avanti tutta, avanti a tutta: avanti c’è ancora posto, c’è una stagione che riserverà (pure) pause altrui e c’è un «nuovo» Napoli ch’è uscito dalla Champions con la fierezza di chi sa d’aver imboccato il vialone giusto per rimettersi a correre. «Ci sono stati cambiamenti ma stiamo crescendo: è chiaro che bisogna correggere alcune imperfezioni, ma lavoriamo per questo. Per cominciare, vanno evitati gli errori commessi con Parma e Udinese, e ciò va fatto immediatamente, già contro l’Inter: dobbiamo vincere, perché sul lungo periodo intendiamo prender punti alla Roma ed alla Juventus».
FIDUCIA – L’Arsenal (pardon, il Dortmund) è un rimpianto da prendere a pallate rimettendosi a fare il Napoli, riproducendo se stessi come in quell’11 dicembre che per Albiol resta, perché ha un suo valore e non solo per l’autostima. «Abbiamo avuto la conferma della bontà del nostro calcio e, dopo una partita del genere, si può anche dire che si è ribadito il valore del gruppo: siamo una squadra forte, che vive alla giornata, che proverà a vincerle tutte. Poi i conti si faranno alla fine». E stavolta, niente veleno nella coda…
Fonte: Corriere dello Sport
