Reina e Albiol punti fermi del gruppo di Del Bosque: sono tra i convocati dell’amichevole contro l’Italia (il difensore sarà titolare e il portiere andrà in panchina) e faranno sicuramente parte della spedizione Mondiale. E il ct spagnolo potrebbe anche decidere d’inserire Callejon nella lista di Brasile 2014. Del Bosque in conferenza stampa ha dato appuntamento all’Italia alla semifinale del prossimo Mondiale, un piccolo lapsus («scusate, intendevo ai quarti», si è corretto il ct della Spagna. «Non vi aspettate un’Italia dimessa come nella finale di Euro 2008, nè domani nè al Mondiale dove, sono certo, ci ritroveremo», dice il ct dei campioni del Mondo e di Europa alla Ciudad Deportiva della Rfef, la federcalcio spagnola, a 25 chilometri da Madrid.
«L’Italia -dice Casillas- è una nazionale che sa sempre rialzarsi anche sopperendo alla mancanza di un gioco di qualità…». Il portiere ha pubblicato una foto su Instagram con il suo vecchio compagno al Real Madrid, Albiol: «Me e Albiol, napolitano…». «I campioni in campo sono tanti, ci sarà da divertirsi», aggiunge Iniesta. Ma in casa Spagna l’amichevole con l’Italia è soprattutto altro. C’è il caso Diego Costa che incalza: «Come pensa che reagirà quando sarà in Brasile?», chiedono gli inviati di Rete Globo: il centravanti nato nella patria del pallone, già vestito della maglia verdeoro e ora pronto ad andare al Mondiale con la maglia della Roja. Diego Costa farà il suo debutto nel suo stadio, il Calderon dell’Atletico Madrid, e Del Bosque ha provato a difenderlo dalle critiche. Il centravanti ha collezionato 27 gol nelle ultime 38 gare (tra cui quello al Milan in Champions League al Meazza) e non si è fatto alcuna remora. «La mia scelta è stata difficile – ha detto al sito dell’Uefa – Ma non me ne pento: tutto quello che ho ottenuto, l’ho ottenuto grazie a questo paese». «Mi aspetto un’Italia pericolosa, come a Danzica alla prima di Euro 2012 e come in Confederations. E vedrete che gli azzurri li ritroveremo, e non saranno stanchi e senza benzina come nella finale di Kiev», ha spiegato Del Bosque. Un elogio a Prandelli per il codice etico («se ce ne fosse bisogno sarei pronto ad applicarlo anche ai miei»). Spiega il no a Llorente: «Sta facendo molto bene alla Juve. Ma ho tanti attaccanti e non posso chiamarli tutti».
Fonte: Il Mattino
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