C’era un tempo in cui Milan e Napoli si davano appuntamento per il tricolore. E’ vero, storie di un po’ di tempo fa, ma il fascino del match resta sempre quello. E poi pure stavolta quello che si giocano rossoneri e azzurri non è poco. In campo, infatti, si va per il secondo posto. La difesa della posizione per la squadra di Mazzarri, l’ultima speranza di agganciarlo per la compagnia di Allegri.
E’ così, Bigon? Albertino Bigon, doppio ex di gran nome e di gran lusso e, soprattutto, allenatore dello scudetto napoletano del Novanta. Il secondo. E anche l’ultimo.
«E’ così. Un match che vale tantissimo. Che vale per il presente e per il futuro».
Cominciamo dal presente.
«Per il Napoli sarebbe una fantastica conferma di quanto di buono fatto nelle ultime stagione. Il riconoscimento della bontà del lavoro del club e della squadra. Ma sarebbe fantastico anche per la città, per la gente finire la stagione davanti a formazioni che si chiamano Milan, Inter, Roma e Lazio».
Per il futuro, invece?
«Intanto, c’è una bella differenza tra la Champions diretta e quella che invece passa per quei preliminari che non piacciono a nessuno. Poi, perché la Champions assicura ricche risorse e, quindi, maggiori possibilità di investimento. E neppure questo mi sembra poca cosa».
Il Napoli arriva a Milano con quattro punti di vantaggio. Male che vada? Insomma, aver cacciato via il rischio d’aggancio o di sorpasso psicologicamente è un buon vantaggio?
«Lo è. Così com’è la classifica concede un pizzico di serenità in più alla squadra azzurra. Ma proprio un pizzico. Sono convinto, infatti, che Mazzarri chiederà ai suoi di non pensare a questo, bensì di giocare come se fosse necessaria la vittoria. Anche perché dall’altra parte ci sarà un Milan consapevole di giocarsi probabilmente l’ultima chance per il secondo posto e quindi molto, molto motivato. Comunque sia, avere a disposizione due risultati su tre per il Napoli è sicuramente un bel vantaggio».
Hamsik-Montolivo e Cavani-El Shaarawy. Saranno questi i duelli decisivi? E quale dei due potrebbe essere quello determinante?
«Ho da sempre una convinzione: E cioè, che nel calcio si decide tutto a centrocampo. Il che per il Napoli dovrebbe essere anche rassicurante. Hamsik, infatti, è maturato molto. Ora istintivamente sa se può avanzare di dieci metri per essere di supporto all’attacco o per attaccare egli stesso, oppure se deve arretrare per dare aiuto a chi è in difficoltà. Lo so, Cavani è per tutti e anche per me un campione straordinario e spesso decisivo, ma per me sarà il duello Hamsik-Montolivo quello determinante. Chi dei due prenderà possesso del centrocampo aiuterà la propria squadra a fare risultato».
In definitiva, lei, caro Bigon, Milan-Napoli come se l’aspetta?
«Mi aspetto una partita sicuramente combattuta, spero anche spettacolare. Ma non mi aspetto un Milan arrembante. Anzi, me lo aspetto giudizioso. E forte, anche se non ci sarà Mario Balotelli. Una società, il Milan, che ha saputo sposare bene la qualità dei suoi giovani talenti con l’esperienza di chi di anni ne ha qualcuno in più».
Un salto nel passato. 1990. L’anno dello scudetto. Napoli-Milan: un tondo e dolcissimo 3-0 all’andata e un altrettanto tondo e amarissimo 0-3 a San Siro. Quali ricordi ha di quella fantastica stagione?
«Chissà perché, ho un ricordo vivo solo del successo dell’andata. Il primo tempo si chiuse senza gol e nell’intervallo, nello spogliatoio, i ragazzi urlavano che bisognava attaccare, andare avanti. Fui costretto ad alzare la voce per far capire a tutti che invece non bisognava offrirsi al contropiede milanista. Bene, alla fine ebbi ragione io: Carnevale fece due gol e poi chiuse la partita Maradona con un pallonetto che beffò Giovanni Galli».
Albertino Bigon milanista e napoletano. Un doppio ex, insomma. Domenica sera come la metterà coi sentimenti?
«Questa è una scelta che ho fatto già da un po’ di tempo. E allora: se il Milan gioca contro l’Inter o contro la Juve o contro qualsivoglia altra squadra tifo per il Milan, non v’è dubbio. Ma se gioca contro il Napoli la faccenda cambia. In questo caso tifo Napoli e non ho problemi a dirlo».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro