Questa volta non è in gioco lo scudetto come 23 anni fa quando Albertino Bigon sedeva sulla panchina azzurra. Ma il campionato ripropone ancora Napoli contro Milan. «Bisogna fare due considerazioni: la prima è di natura pratica perché arrivare secondi non comporta la fase preliminare di Champions e quindi nessuna preparazione anticipata. La seconda è di natura economica perché non vanno sottovalutati gli introiti garantiti per il club oltre al fatto che giocare la Champions sarebbe utile anche sul mercato».
Adesso la rivale più accreditata è il Milan.
«Ma non sottovaluterei la Fiorentina che sta risalendo molto bene e l’Inter. Il Milan ha cambiato marcia con Balotelli, lo scontro diretto di San Siro ad aprile dirà molto ma non tutto. Per il Napoli sarà importante arrivare a quella sfida ancora avanti in classifica, magari con qualche punticino in più».
È riduttivo parlare di secondo posto come un risultato che salverebbe la stagione ?
«Assolutamente no. Se il Napoli alla fine si piazzerà secondo, arriverà davanti a Milan, Lazio, Fiorentina e Inter».
Si poteva fare di più?
«I campionati si perdono contro le piccole squadre. Il Napoli ha sprecato punti preziosi al San Paolo. Mi riferisco alla sconfitta con il Bologna e ai pareggi con Torino e Sampdoria: se quel palo di Hamsik fosse entrato contro la Sampdoria, forse si sarebbe affrontata la Juve con maggiore tranquillità e convinzione».
Juve irraggiungibile?
«Matematicamente la rimonta è possibile, la Juve non ha un calendario agevole e restano da assegnare molti punti. Una flessione capita a tutte le squadre, Cavani e Hamsik si sono appannati però mi pare che adesso le cose si siano messe a girare nuovamente per il verso giusto. Se il Napoli arriverà secondo, ai giocatori andrà fatto un monumento».
S’è rivisto pure Pandev.
«Goran è fondamentale per le giocate offensive di Mazzarri, spero che il gol all’Atalanta lo abbia sbloccato. È tornato a vivacizzare il gioco in avanti: quando quei tre lì sono in buone condizioni, l’attacco è micidiale».
Il futuro di Cavani?
«Se resta, meglio per tutti. Se andrà altrove, il Napoli si muoverà adeguatamente sul mercato, di sicuro non farà passi indietro. Quando ero io allenatore, fui obbligato ad ovviare alla partenza di Maradona, mi arrangiai con Mauro e Zola. Si cerca di fare sempre il massimo».
Le ultime su Mazzarri dicono che adesso potrebbe allungare il contratto.
«Probabile, l’ho incontrato qualche settimana fa e gli ho consigliato di prendere la decisione con assoluta serenità. Negli ultimi anni si è stressato parecchio: lo paragono a Guardiola, nel senso che anche lui avrebbe bisogno di staccare la spina».
E suo figlio Riccardo, il direttore sportivo del Napoli, cosa farà?
«Non mi risulta che vada via, so che a Napoli sta molto bene e intende restarci».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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