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Alberti: “Napoli come l’anti-Juve? Non ancora. Più che Centurion consiglierei…”

Il Napoli ha ‘scoperto’ Eduardo Vargas. Meglio tardi che mai, si direbbe. L’attaccante cileno, prelevato nel gennaio scorso dall’Universidad de Chile, non aveva ancora lasciato un segno concreto del suo arrivo. Soprattutto, non aveva ancora segnato, e ieri sera, al cospetto dell’AIK Solna – nel match di debutto degli azzurri nell’Europa League 2012/2013 – ha segnato tre reti tutte in un colpo. Ce ne sarebbe abbastanza per dire che Edu è più che mai un uomo recuperato alla causa azzurra. Un acquisto finalmente ‘effettivo’, che andrà a completare al meglio un reparto offensivo sulla carta devastante, con gente come Cavani, Pandev e il talento Insigne. Reparto offensivo che per adesso ha dato grandi garanzie, e che a tratti sembra anche girare meglio di quando uno dei suoi primi violini era Ezequiel Lavezzi. Il Pocho volato a Parigi aveva aperto una voragine non solo nel cuore dei tifosi partenopei ma anche e soprattutto in campo, eppure Mazzarri ha trovato il modo di non farlo troppo rimpiangere. Sull’attacco del Napoli si è espresso l’agente FIFA José Alberti. Ecco le sue parole, a Ilsussidiario.net.

In molti pensano che l’attacco del Napoli sia più forte rispetto a quello dello scorso anno, nonostante l’addio di un asso come Lavezzi.
Non sono d’accordo, perchè Lavezzi, su 40 partite che faceva, te ne faceva 30 ad altissimo livello, in cui era da solo quasi mezza squadra. Fermo restando che considero Pandev un grandissimo giocatore, fin dai tempi della Lazio. Per come si sta esprimendo ultimamente, ad ogni modo, sta meravigliando anche me.
Da dove nascono i suoi dubbi sull’attacco?
Il problema di Pandev è che, nell’arco di una partita, ti gioca 15 minuti a livelli assoluti, in cui può combinare qualunque cosa, e il resto non si sa. Mi sembra che gli manchi ancora un po’ di autonomia per tutti i 90 minuti. Cavani, poi, non credo che farà di nuovo tutti i gol che ha fatto finora, senza gli assist del Pocho.
Dall’attacco passiamo alla difesa, all’enigma Fernandez. Anche ieri positivo, al netto della modestia dell’avversario, ma questo ragazzo, consideratissimo in patria, non riesce ad imporsi come titolare.
Fernandez è un grandissimo difensore, come lui ce ne sono pochi in giro. Sono un suo estimatore dai tempi dell’Estudiantes. Il fatto è che può giocare solo da centrale e in quel ruolo ha davanti Cannavaro, che è il capitano, è napoletano e via dicendo. Il ‘Flaco’ è troppo penalizzato lì in panchina, forse perchè è uno che non alza mai la voce.
Dovrebbe farlo e reclamare più spazio?
Forse sì, dovrebbe iniziare a dire: “Guardate che io sono titolare nella Nazionale argentina, mica in quella di Cipro…”. E anche la storia dell’età non regge. Nell’Estudiantes ha giocato ad altissimi livelli, ha vinto campionato e Libertadores, quindi…
In definitiva, quali prospettive ha questo Napoli? E’ l’anti-Juve, come in tanti dicono?
No, secondo me non ancora. Certo, deve porsi l’obiettivo di arrivare tra le prime tre, come dicevo prima, altrimenti è un fallimento. Ma la società ha sbagliato ancora, allestendo una panchina che non considero all’altezza. Con i Gamberini e i Donadel non si va lontano. E potrei elencare quelli del passato, i vari Cribari, Santana, Yebda, Sosa, tutta gente che non serve a certi livelli.
Panchina corta dunque?
Il fatto è che non puoi vincere lo scudetto avendo alternative simili, né puoi vincerlo soltanto con i giovani. Serve gente innanzitutto di grandissima qualità tecnica, a prescindere dall’età.
Torniamo sempre lì, alla politica societaria. De Laurentiis, come ben sappiamo, non compra gente costosa, o dall’ingaggio elevato, anche per via della questione dei diritti di immagine.
Sì, lei ha centrato il punto cruciale della questione. Ma per primeggiare bisogna cambiare, c’è poco da fare. Nessuno vince lo scudetto con una squadra fatta soltanto di giovani.
A gennaio lei chi prenderebbe, per fare il famoso salto di qualità?
Di nomi ce ne sono tanti, il fatto è che raramente vengo ascoltato… Tre anni fa, per dire, segnalai gente come Verratti, Lucas, Douglas Costa. Consigliai pure uno come Falcao, quando giocava al River Plate, ma i club italiani mi dissero che era troppo caro, alcuni addirittura che era scarso… In Argentina, inoltre, è da tempo che sponsorizzo la candidatura di uno come Gabriel Hauche, che considero la fotocopia di Lavezzi.
Se dovesse fare un nome secco?
Dovessi fare un investimento, punterei soprattutto su Douglas Costa. Nel suo ruolo è il più forte dell’intero panorama europeo, e ha solo 22 anni. Altrimenti c’è Matias Defederico dell’Independiente, che è molto simile a Messi come caratteristiche.
Al club di De Laurentiis sono stati accostati più volte due giovani argentini come Cirigliano e Centuriòn: gente da Napoli?
No, questi sono giocatori che puoi trovare in qualunque settore giovanile. Centuriòn, per dire, può far bene in una squadra medio-piccola italiana.
Li hanno paragonati rispettivamente a Mascherano e Di Maria.
Ma no, non c’entrano niente. Lasciamoli prima crescere, questi ragazzi.

Fonte: Ilsussidiario.net

La Redazione

M.V.

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