Spalti gremiti allo stadio del Vomero il 7 settembre di sessant’anni fa. Protagonista una squadra svedese, l’Idrotts Goteborg per un’amichevole che fa storia, quella della presentazione di Hasse Jeppson, mister 105 milioni. Capello impomatato, voglia di sfondare, quando cadde a seguito di uno scontro di gioco qualcuno gridò dagli spalti «È caduto ’o Banc’ ‘e Napule». Lauro non badò a spese per quella campagna acquisti portando all’ala destra Vitali, all’ala sinistra Pesaola, al centro Jeppson e l’Idrotts Goteborg ne pagò le conseguenze perdendo 9-1 con due gol della punta scandinava.
Scriveva Vittorio Pozzo, tecnico due volte mondiale e commentatore per la Stampa in quegli anni: «Il Napoli ha mandato a rotoli, domenica sul proprio campo, una modesta squadra svedese, sotto una valanga di nove reti a una ed il pubblico è andato in solluchero. Napoli calcistica – che è un po’ Napoli tutta – punta le sue speranze sullo svedese acquistato a peso d’oro dall’Atalanta di Bergamo, Jeppson si presenta come lo sfondatore tipo, il castigamatti, il terrore della difese».
Jeppson si sarebbe trattenuto a Napoli dal 1952 al 1956 segnando 52 gol in 112 partite. Suo anche un exploit di tennis. Nel ’53 partecipò al torneo del Tc Napoli e batté, con lo pseudonimo di Verde, Horst Hermann, secondo miglior giocatore di Germania e giocatore di Coppa Davis. Poi fu eliminato al secondo turno da Rolando Del Bello.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
