Esattamente agli opposti. Filosofie diverse per raggiungere gli stessi obiettivi: i risultati. Benitez contro Reja, il calcio offensivo e per certi versi spregiudicato di Rafa contro quello concreto e razionale di Edy.
Napoli-Lazio, la sfida tra due allenatori esperti, il presente contro il passato al San Paolo. Due tecnici che si stimano molto e che sono molto stimati dal presidente De Laurentiis. Reja è stato l’allenatore della doppia promozione, quello che ha riportato gli azzurri dall’inferno della serie C al palcoscenico della A e da avversario non ha mai vinto al San Paolo. L’ottavo posto nel primo anno in massima serie e la sconfitta al primo turno in coppa Uefa contro il Benfica, l’esonero l’anno successivo, una decisione molto sofferta del presidente azzurro. Già, perchè Reja è stato ed è rimasto negli anni un amico del Napoli e del presidente, un punto di riferimento con le strade che si potrebbero un giorno o l’altro nuovamente intrecciare.
Benitez l’allenatore del presente e del futuro, il progetto di De Laurentiis si basa tutto su Rafa. Progetto che si basava su Reja negli anni in cui gli azzurri dovevano ritrovare la loro dimensione naturale. La loro sfida ha un fascino particolare, ogni volta che il tecnico friulano torna al San Paolo è sempre una giornata speciale. La seconda sfida stagionale tra Benitez e Reja, in coppa Italia al San Paolo ha vinto il Napoli con gol di Higuain. Partita bloccata, il calcio offensivo di Rafa contro quello accorto di Reja: difficile per il Napoli sfondare il bunker Lazio con la rete decisiva che arrivò solo nel finale.
Il primo anno di Rafa a Napoli, numeri importanti per quanto riguarda la fase offensiva, da rivedere quelli difensivi. La forza di Reja, invece, sta innanzitutto nella capacità di chiudere gli spazi e ripartire, filosofie diverse a confronto al San Paolo. Il possesso palla, il baricentro alto e il movimento continuo con 4 attaccanti fissi, il calcio classico di Benitez alla ricerca della vittoria attraverso il gioco. Squadra compatta, un finto centravanti e due esterni in grado di coprire a centrocampo, così la Lazio di Reja, formazione corta e compatta che si basa molto sulle ripartenze.
Presente, passato e futuro. S’intrecciano le emozioni al San Paolo, una sfida nella sfida quella tra i due tecnici, Napoli-Lazio è una partita speciale soprattutto per questo aspetto. I numeri di Rafa nel primo anno di Napoli, terzo posto, ottavi di Champions ed Europa League, una finale di coppa Italia da giocare. Quello di Edy a Napoli, doppia promozione consecutiva e ottavo posto nell’anno del ritorno in A. Due Napoli completamente diversi, due momenti storici diversi, due allenatori nel cuore della gente napoletana e del presidente De Laurentiis. Rafa sa tutto di Edy, Edy sa tutto di Rafa. Mosse e contromosse: il Napoli che prova a fare la partita al di là di quello che è l’atteggiamento dell’avversario, la Lazio invece che costruirà la partita proprio su quello che sarà l’atteggiamento del Napoli. Tattiche a confronto, idee diverse, impostazione differente. Il calcio offensivo di Rafa contro quello attento di Edy: il Napoli gioca per conservare il terzo posto e tenere alta la concentrazione in vista della finale di coppa Italia, la Lazio per tentare l’ultimo assalto alla zona Europa League. Benitez ha battuto a fatica Reja nella sfida precedente di coppa Italia, vittoria sofferta del Napoli, Lazio intensa su ogni pallone e attenta in fase difensiva: lo stesso copione previsto per domani pomeriggio al San Paolo. Reja vinse contro Benitez, quando lo spagnolo allenava l’Inter. Amicizia e stima tra i due, il tecnico friulano approvò in pieno la scelta di De Laurentiis di puntare sullo spagnolo. Domani il nuovo faccia a faccia.
fonte: il mattino
