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Al prossimo check-in. L’esercito della passione non conosce ostacoli

Champions o Europa League: il popolo azzurro sempre presente in campo internazionale

È l’esercito della passione. Non lo ferma nessuno, dai 40 di Dnipropetrovsk ai 1000 di Stoccolma. Il commando degli irriducibili a sostegno degli azzurri e’ cresciuto nell’ultima trasferta del girone di Europa League, quella del passaggio ai sedicesimi. Non c’è nulla che li fermi: partono da qualsiasi città d’Italia. Nelle prime ore del mattino del venerdì negli aeroporti svedesi c’è chi ha passato due notti insonni, i “viaggi della speranza”. Da Napoli a Roma in macchina, poi in aereo fino a Monaco o Berlino e dritti a Stoccolma. Per il tifo organizzato che non condivide la tessera del tifoso, la trasferta europea e’ l’unico modo per esprimere la vicinanza ai colori azzurri, per altri tifosi napoletani l’occasione di vivere emozioni ed esperienze che solo l’Europa può dare. La Champions ha un altro fascino, la musichetta dava altri brividi, ma al fischio finale al Rasundastadion tutti già pensavano a possibili sfide entusiasmanti: le rivincite contro Chelsea o Liverpool, il rewind con il City o la magia dell’Amsterdam Arena sognando la finale. C’è chi si organizza per dormire in aeroporto e chi si confronta sul Napoli, di sottofondo i racconti sulla caccia all’uomo compiuta dai tifosi svedesi, l’ostilita’ dovuta ai vergognosi episodi dell’andata. Gesti di natura delinquenziale che l’esercito della passione ha il dovere di spazzare via per tutelare innanzitutto se stesso. Quel coro “Odio Napoli” a Stoccolma e’ una mazzata culturale, l’espressione di un turbinio di violenza che ha fatto diventare i napoletani nemici di un sobborgo, Solna, come dimostra quel murales a pochi metri dallo stadio: Welcome to Solna con Cavani decapitato. La città di Stoccolma ha accolto bene i napoletani, la contrapposizione arrivava da Solna, dove si respirava l’atmosfera della vendetta. L’esercito della passione guarda e passa, in tre anni d’Europa finora in trasferta nessuna intemperanza ma solo un odio con radici italiane migrato in Europa: da Liverpool a Stoccolma passando per Bucarest. Ciò che conta e’ che ci sarà un altro check-in: l’avventura continua. Se ne parla a Febbraio, fino ad allora c’è solo il campionato più la sfida di Coppa Italia contro il Bologna. In mezzo il mercato di Gennaio, tappa fondamentale visto che ci saranno due o tre competizioni ancora da affrontare. L’esercito della passione non vuole fermarsi.

A cura di Ciro Troise

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