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Al Napoli piace rialzarsi subito, assalto alla Samp

C’è da cancellare il black out in Europa League. Cavani guida l’attacco contro i blucerchiati

E allora, bisogna cominciare a preoccuparsi? Stando a quello che ci raccontano cronache e statistiche, non tanto. Ma occorre restare sempre concentrati sul pezzo, cioè continuare a sentire il dolore, dapprima molto acuto e pure veloce ad espandersi. Embè, il Napoli la botta l’ha presa (come in altre occasioni), l’ha sicuramente avvertita per bene, e sta iniziando ad assorbirla. Ma il dolore è bene che non si lenisca subito, poiché lo stesso è un campanello d’allarme che deve continuare a trillare sino a che non vada ad esaurirsi lo stato di emergenza. Giù la testa col Viktoria dei cechi ma ora, dopo la testa, non bisogna piegare anche le ginocchia. Perché all’imbarazzo, all’incredulità, seguiti dai doverosi mea culpa e gli immancabili processi, potrebbe far seguito una rovinosa caduta. Cosa da evitare proprio in questa fase della stagione: calda, anzi bollente, in perfetta antitesi con lo scenario meteorologico.

IERI E OGGI – C’è da dire che il Napoli da questo punto di vista ci ha abituati ad immediate e prorompenti reazioni. Tanto da sbugiardare la famosa legge fisica, che vuole la reazione uguale e contraria all’azione (subita). Le reazioni del Napoli sono state invece sormontanti, insomma gli azzurri spesso e volentieri i “cazzotti” li hanno restituiti con tanto d’interessi. Una prerogativa delle squadre di Mazzarri, quella di non porgere mai l’altra guancia, ma di togliersi subito gli schiaffi da faccia, che è stata subito trasmessa ai partenopei dal combattivo tecnico. Basti osservare che, dopo la sconfitta con la Roma (ultima panchina di Donadoni), il neonato Napoli targato Mazzarri fu capace d’infilare una suite di quindici risultati utili consecutivi in campionato (di cui otto vittorie), a partire da quel Napoli-Bologna del 18 ottobre 2009. Quello era ieri, nell’oggi invece c’è la Samp, a soli tre giorni dalla debacle di coppa. Sono passati tre anni e quattro mesi, e gli azzurri di molte batoste ne hanno fatti altrettanti tesori.

I PRECEDENTI – Prima stagione di Mazzarri, scoppola con la Fiorentina al 28° turno, ma poi due vittorie e due pari, serie impreziosita dal 3-1 rifilato alla Juve (25 marzo 2010) con Hamsik, Quagliarella e Lavezzi. Alla 33ª sotto col Parma, e poi altri quattro match senza perdere, sino all’inaspettato ingresso in Europa League per la successiva stagione. Nella quale, ci sono state altre reazioni pronte e ancor più veementi. Gli azzurri chiusero il 2010 perdendo malamente a San Siro con l’Inter, ma alla ripresa riuscirono a mettere sotto Juve (tripletta di Cavani), Bari e Samp, pareggiando con la Fiorentina. Si fecero poi irretire dal Diavolo (febbraio 2011), ma poi ne subirono le conseguenze Parma, Cagliari, Lazio e Bologna (a Brescia si pareggiò). Un anno dopo, ad esempio, subita l’Atalanta in casa (aprile 2012), si reagì con un poker niente male: bersaglio grosso con Lecce Novara e Palermo, pari con la Roma. Storia molto più fresca ci porta al match di Coppa Italia perso in casa a dicembre, col Bologna (1-2, dopo aver ceduto agli stessi pure in campionato), seguito da filotto di sei risultati utili (vittorie con Siena, Palermo, Parma e Catania, pari con Fiorentina e Lazio). Insomma roba di pochi giorni fa, quelli che hanno preceduto la disfatta di giovedì.

E ANCHE CACCIA ALLA JUVE – Bruciano le sconfitte, eccome, talmente tanto che il buon Walter ha trovato il rimedio giusto. Rialzarsi subito, vincere senza aspettare, provare a farlo a ripetizione, in linea perfetta con un carattere indomito, che non ammette i cali di tensione e sa pure come contrastarli. E’ stato bravissimo a trasmettere questa filosofia ai suoi uomini, che ne hanno fatto tesoro. «Che rabbia, ora voglio una reazione! Contro la Samp voglio una squadra che abbia fame dal primo all’ultimo minuto» lo ha ribadito anche alla vigilia di questo Napoli-Samp ad (auspicabile) inversione di marcia. E in passato, quasi sempre, le sue parole non se l’è portate via il vento. Da ieri notte c’è un motivo in più dopo il missile di Totti che ha steso la Juve all’Olimpico. Stasera la Signora potrebbe stare molto vicina.

Fonte: Il Corriere dello Sport

La Redazione

M.V.

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