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Al Dall’Ara sarà una notte speciale per Britos, Gamberini e Pondrelli

Il difensore uruguaiano è stata intuizione di Carmine Longo allora d.s. del Bologna

Sarà una notte speciale per più di un componente della comitiva partenopea. A cominciare da Walter Mazzarri che ha iniziato ad allenare proprio nelle giovanili del Bologna; proseguendo con Alessandro Gamberini, bolognese purosangue, che ha indossato la maglia rossoblu per settantotto gare prima di passare alla Fiorentina; coinvolgendo Michelangelo Britos, difensore uruguagio, approdato nel campionato italiano, grazie all’intuizione dei dirigenti felsinei; terminando con Giuseppe Pondrelli, diplomato Isef, natio di Budrio, pochi chilometri dal capoluogo emiliano, che proprio nel Bologna incrociò Mazzarri e cominciò la sua attività di apprezzato preparatore atletico. Insomma, una notte particolare, piena di emozioni e ricordi, da vivere sulla sponda opposta da rivali sportivi ma con il cuore diviso a metà.

GAMBERINI – Gamberini, soprannominato il «Gambero», ha iniziato a giocare a calcio nel vivaio rossoblu dove ebbe modo di incrociare anche Mazzarri. Esordì in serie A nel 2000 con Guidolin e nello stesso periodo entrò a far parte anche dell’Under 21. Poi dopo un campionato in B con il Verona, ritornò a Bologna ritagliandosi un posto da titolare durante la gestione-Mazzone. Pur avendo giocato sette campionati con la maglia della Fiorentina, indossando la fascia di capitano, Gamberini si sente un bolognese doc.
BRITOS – Dovrà tenere a bada le emozioni anche Michelangelo Britos, giunto in Italia grazie ad una intuizione del d.s. Carmine Longo. Il difensore uruguagio ha debuttato in maglia rossoblu in casa della Fiorentina, nel 2008, incrociando Gamberini che era sulla sponda opposta. Vinsero i viola per uno a zero. Nel due campionati successivi, Britos si è imposto all’attenzione generale realizzando nell’ultima stagione anche tre gol. Ha conservato diversi amici da quelle parti.

PROFESSOR PONDRELLI – Infine, il professor Pondrelli. Lavorava part-time nel settore giovanile del Bologna quando incrociò Mazzarri che lo convinse a lasciare l’insegnamento di Educazione Fisica per dedicarsi a tempo pieno al calcio e seguirlo poi da Reggio Calabria in poi.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

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