Un vero e proprio lifting per rilanciarsi nel calcio conta. Sono passati sei mesi esatti da quando Rafa Benitez ha preso in mano il Chelsea dopo l’esonero di Di Matteo. Centottanta giorni in cui Benitez – fermo dal dicembre 2010 – ha dimostrato tutto il suo valore. E pensare che gli auspici non erano buoni. Aveva contro i tifosi del Chelsea, molto legati a Di Matteo, l’uomo che aveva portato la Champions League e soprattutto furenti per il suo passato sulla panchina del Liverpool (dove tra l’altro si era scontrato più volte con José Mourinho, beniamino dei Blues).
E invece no. Uno per uno, Rafa ha conquistato (quasi) tutti. Forse proprio perché il suo era un contratto a termine, non si è preoccupato del futuro, ma semplicemente della prima squadra. Non è entrato nei giochi di potere e negli intrighi di corte. Ha saputo porre l’altra guancia, come egli stesso ha ammesso di recente.
Adesso studia la prossima mossa. Due i sogni, per il momento nel cassetto, entrambi sarebbero clamorosi ritorni. Uno è il Real Madrid, dove anni fa allenava le giovanili. L’altro è il Liverpool, amore mai tramontato e infatti la famiglia vive tutt’ora nel Wirral, la campagna alle porte delle città. E, ovunque sarà la sua prossima destinazione, resteranno lì, così come sono rimasti lì durante i sei mesi al Chelsea. La figlia, tra l’altro è sull’orlo della convocazione nella Nazionale sport equestri britannica).
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