Chi si ferma in questo caso non è perduto, però non sa cosa si perde. Perché perdersi il Napoli in trasferta, soprattutto in questo caldo ed incerto momento della stagione, potrebbe voler dire perdersi davvero tanto. Inutile perciò rimarcare che il dodicesimo uomo azzurro non conosce praticamente soste: lo dicono gli annali, lo confermano i numeri, anche quelli in controtendenza. Quelli cioè che ad esempio vanno a contrapporre i diecimila e più abbonati del Napoli casalingo, agli altrettanti ed anche più aficionados che si riversarono nell’Olimpico romano giusto un mese fa per Lazio-Napoli. Una vera e propria invasione, ed anche un piccolo paradosso.
FEDE IMMENSA – Ma, tant’è, e vale la pena di ripeterlo: chi ama il Napoli va dovunque e comunque. Svariate centinaia persino a 1600 km di distanza, una lunga ed articolata trasferta per sognatori pervasi da una fede sconfinata ed incrollabile. Visto che, dopo la disastrosa andata a Fuorigrotta, gli azzurri erano in pratica già stati eliminati da quel Viktoria Plzen che faremo parecchia fatica a rimuovere dalle nostre memorie calcistiche. Roba molto fresca questa, solo di un paio di settimane fa, ma parecchio esplicativa. E allora? Vuoi che per meno della metà dei chilometri non si faccia un salto al Marcantonio Bentegodi? Tanto più che la corsa al tricolore è ancora aperta, il posto-Champions ancora piuttosto saldamente ancorato, e per di più aleggia nell’aria un clima di eccitazione. Sì, eccitazione e anche parecchio fermento. Perché se è vero che il Napoli non perde da dieci turni in campionato, è anche vero che non vince da quattro.
IN DUEMILA – Certo lui ci va e si è organizzato già da tempo con due amici. Partenza in macchina già da ieri mattina, piccole soste e poi dritti sino a Vicenza dove c’è la sorella che fa l’insegnante. Pernottamento assicurato a pochi chilometri di distanza. «Ci sono già stato l’anno scorso e non ci ha detto bene. Meno male che Moscardelli ha cambiato bandiera. Ma con lui o senza di lui, questa partita si deve vincere per tenere a bada anche il Milan. Mi appello a santo Edinson: pensaci tu…». E con lui certo non tanti quanti quelli del Franchi o del Tardini (dai cinquemila in su), ma probabilmente arrivando a lambire anche le duemila unità. Tenendo presente che gli abbonati locali sono circa 4200, pochi altri di autoctoni se ne aggiungeranno, e perciò i sostenitori azzurri dovrebbero essere una buona fetta, tale da riempire (molto) parzialmente uno stadio che ha una capienza di oltre 40mila posti. In arrivo un po’ da tutte le latitudini: con partenze da Napoli naturalmente, ma anche dalle regioni limitrofe e con folta rappresentanza di club. Di quelli emiliani e lombardi soprattutto, ma anche toscani e regionali. In testa ai quali è doveroso porre il neonato Club Napoli Belluno (presidente Gianluca Ponticelli), inaugurato il primo marzo per Napoli-Juve. Ed anche il Club Napoli Isontino Gorizia, ed il Trento Partenopea, che ha organizzato, con entusiasmo alle stelle, la trasferta in pullman al prezzo di 10 euro (biglietto escluso). Posti disponibili 54, esauriti in un amen. E ce ne sono altri trenta e più che si muoveranno con mezzi propri. Passione no limits.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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