La Redazione di IamNaples.it vi propone un focus sull’AIK Stoccolma, che le urne hanno decretato, con PSV e Dnipro, avversario del Napoli nel Gruppo F della prossima Europa League. Qualificatasi per la competizione europea in seguito ad un secondo posto in Allsvenskan (il massimo campionato svedese) dietro l’Helsingborg e alla quasi incredibile vittoria nei preliminari ai danni del CSKA Mosca, la società giallo-nera risulta essere una delle più gloriose e seguite della nazione scandinava. Ecco un viaggio tra Storia, tradizione, tifo e rosa attuale del club:
I primi anni- Fondata nel lontano 1891 dai fratelli Behrens a Solna, municipalità a nord di Stoccolma, la polisportiva Allmänna Idrottsklubben, meglio nota come AIK, è una delle più titolate realtà calcistiche del panorama svedese. Inizialmente il club, il cui nome tradotto dallo svedese significa “il Club generale/pubblico degli sport” si occupava principalmente di atletica. La squadra di calcio nasce nel 1896.
La Storia- Il palmarès del team scandinavo, almeno in patria, è più che oneroso: l’AIK ha infatti vinto 11 volte il campionato svedese (l’ultima nella stagione ’08-’09) e si è aggiudicata per quattro volte l’Allsveskan (il massimo livello del campionato). Inoltre la società giallo-nera vanta 8 Coppe di Svezia ed una Supercoppa. Con Malmo, Helsinsborg e Goteborg, è quindi una delle società più gloriose per storia e tradizione. Importante, nell’ottica socio-culturale, il ruolo della tifoseria: l’AIK è infatti considerata la squadra del popolo (chiunque, a fine ‘800 poteva iscriversi al progetto polisportivo) e annovera tra i suoi supporter d’eccezione il Re Carlo XVI Gustavo. Per rispetto alla tifoseria, considerata vero cuore pulsante del club, è stato ritirato il numero 1. Lo stadio, per ora, è il Rasunda, sede storica dell’Aik (ospita le partite casalinghe da più di 75 anni) che, tuttavia, nonostante i recenti lavori di ristrutturazione, lascerà spazio alla Friends Arena (anch’essa a Solna) a partire dal prossimo autunno. Il Rasunda è stato inoltre teatro dei Mondiali svedesi del 1958 e di quattro partite dell’Europeo ’92 (compresa la semifinale tra Svezia e Germania), oltre che della finale di Coppa delle Coppe 1998 (disputatasi tra i Chelsea e Stoccarda, con i britannici vincitori dopo un’ eccitante semifinale con la Cenerentola Vicenza).
Oggi- Attualmente, dopo 20 giornate di campionato, l’AIK è terzo in classifica con 36 punti racimolati, frutto di 10 vittorie, 6 pareggi e 4 sconfitte. Si contende con l’Haken (anch’esso sul podio a pari punti) ed il Malmo la seconda piazza della classifica (valevole per i prossimi preliminari di Europa League), mentre, almeno per quest’anno, i sogni di Scudetto sembrano improbabili (nonostante l’aritmetica non condanni ancora), con l’Elfsborg primo a 41 punti. E’ arrivato in Europa League dopo essersi piazzato secondo in campionato lo scorso anno e ai preliminari, contro ogni pronostico, ha battuto i più quotati russi del CSKA Mosca. L’allenatore del club di Solna è il trentanovenne Andreas Alm (ex punta dalle alterne fortune in carriera, anche a causa di numerosi infortuni), alla seconda stagione in carica, ma già dal 2008 sulla panchina giallo-nera come vice di Sthare.
Caratteristiche del team- La squadra, generalmente, si schiera con un 4-3-1-2, con il trequartista classico. Le individualità di spicco sono rappresentate dal fantasista costaricano Celso Borges, gigante dai piedi delicati che, nonostante possa giocare da attaccante puro ama svariare tra le linee, Majstorovic, esperto difensore ex Celtic con quasi 50 presenze in con la nazionale svedese ed Henok Goitom, ariete di quasi due metri passato per Udine, che in molti ricorderanno per una rete segnata all’Inter, proprio il giorno del suo esordio in A e che ha raggiunto i fasti migliori in Liga, con le esperienze di Murcìa, Valladolid e Almerìa.
Il team scandinavo non dovrebbe creare particolari grattacapi alla Mazzarri band, il gap tecnico tra le due realtà è a tratti imbarazzante ma l’esperienza del CSKA insegna che sottovalutare la compagine giallo-nera può risultare essere molto controproducente. Le migliori qualità dell’AIK, oltre a qualche individualità sopra citata, sono le doti fisiche della stragrande maggioranza dei calciatori della rosa a disposizione di Alm e lo spirito nordico con il quale si affronta ogni gara. Inoltre il Napoli è una squadra molto seguita nel Nord-Europa come forza emergente del calcio continentale e le motivazioni potrebbero dare quel qualcosa in più alla compagine di Solna.
A cura di Mirko Panico
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