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AIC, Calcagno: “Non si può giocare così tanto, su questo tutti i calciatori sono d’accordo”

Umberto Calcagno, presidente dell’Aic, associazione italiana calciatori, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera: “II punto fermo su cui tutti i calciatori sono daccordo è che non si può continuare a giocare così tanto". Ci sono due direttrici - spiega commentando le voce sul fatto che molti calciatori siano favorevoli a un Mondiale biennale, novità per cui la FIFA, contrastata dalla Uefa, si sta spendendo molto -. La prima è la tutela della salute dei grandi calciatori, con più di 70 partite a stagione, 50 delle quali con meno di 4 giorni di recupero: il punto fermo sul quale tutti i calciatori sono daccordo è che non si può continuare a giocare così tanto. Le finestre Fifa ad esempio vanno riviste. Secondo: non contrastiamo la ricerca di nuove risorse, ma alle nuove competizioni ci si deve arrivare con il merito sportivo. Altrimenti cè il rischio di svilire i campionati interni. L'endorsement di Giorgio Chiellini alla Superlega? Ha detto che cè l`esigenza di fare certi tipi di partite e giocare meno. Dobbiamo trovare il punto di equilibrio fra giocare meno, preservare il merito sportivo e valorizzare gli aspetti economici, con una migliore redistribuzione”.

 

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