Marcello Nicchi, presidente dell’AIA, ha parlato alla Domenica Sportiva in merito alla ripresa del campionato: “Ripartire senza Var? Potrebbe essere una delle cose che ci costringono a dover fare. Oggi per il Var in alcuni casi si usano ambienti angusti, in furgoni, dove l’arbitro Var dovrebbe andare in uno spazio di due metri quadri, con operatori che lavorano vicini senza distanze di sicurezze. Io mi auguro che la cosa non accada, ma potrebbe anche sorgere questo rischio, spero ci diano spazi sanificati. Se non si dovesse ripartire con il Var sarebbe perché siamo alle prese con un’emergenza sanitaria. Sono deluso, il problema arbitrale è passato in secondo piano. Sento parlare come se il campionato dovesse ricominciare domani, ma non ho sentito alcuna proposta seria riguardo a tutela della classe arbitrale. Gli arbitri sono pronti, rispettano le disposizioni, stanno lavorando in videoconferenza con gli organi tecnici, stanno lavorando atleticamente indoor, ma prima di passare ad una fase due bisognerà preoccuparsi anche di loro. Gli arbitri sono quelli più a rischio per una ripartenza senza le dovute precauzioni. Si muovono da soli con treni e aerei, frequentando aeroporti e stazioni. Bisognerà ponderare bene, non possiamo mandare gli arbitri allo sbaraglio in un momento in cui non ci sono le condizioni per una ripartenza. Se ripartiamo, chiederò di sapere quali sono le garanzie offerte. Ripartire è quello che auspichiamo tutti, ma l’obiettivo è non mettere a rischio nessuno”.
Fonte: Alfredopedullà.com
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