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Ai tifosi azzurri manca Pocholandia

Salvatore Caiazza: "A Torino Lavezzi è stato evanescente: dopo il ko col Chelsea non è stato più determinante"

Che fine ha fatto Pocholandia? I tifosi azzurri ci avevano preso gusto a divertirsi con le giocate di  Lavezzi. L’attaccante argentino aveva fatto salire tutti sulla sua giostra in quelle cinque partite consecutive che lo avevano visto protagonista, goleador e vincitore. Le sue prestazioni avevano inorgoglito la piazza, finalmente il sudamericano si era scrollato di dosso l’etichetta di eterno  incompiuto. Veniva, infatti, accusato di segnare poco nonostante le ottime qualità offensive.  Cominciò a punire la Fiorentina, poi toccò all’Inter, al Chelsea al San Paolo, al Parma e al Cagliari.  Andò a Londra con il chiaro intento di ripetersi ma le sue giocate si persero sul terreno verde dello  Stamford Bridge. E a quanto pare sono ancora lì perché il vero Pocho non si è più visto. Rimasto  fermo ai box contro l’Udinese, non aveva brillato col Siena in Coppa Italia, col Catania e l’altra sera  a Torino con la Juventus. Contro i bianconeri ha mostrato il peggio di sé. Mai pericoloso, ha fatto  fare una bella figura ai vari Chiellini, Bonucci e Barzagli. In altri tempi gli avrebbe fatto girare la  testa a tutti e tre portandoseli a zonzo per il campo. La speranza è che possa essere solo un problema  momentaneamente. Forse ha bisogno di ricaricarsi bene dopo le tante fatiche fatte nella stagione  molto impegnativa disputata dal Napoli. Certo è che attualmente la squadra azzurra ha bisogno di  Lavezzi. Il terzo posto è ancora alla portata e senza il miglior Pocho diventa difficile conquistare la zona Champions. Già sabato prossimo in casa della Lazio si potrebbe decidere il futuro dell’Europa  che conta. L’argentino, a prescindere da ciò che farà al termine della stagione, ha l’obbligo di crederci fino alla fine. I suoi tifosi meritano di poter riascoltare nuovamente il famoso inno che  tanto ha fatto emozionare nelle quattro partite al San Paolo. L’urlo del popolo partenopeo ha fatto il  giro del mondo sulla frase finale della canzone Champions. Conoscendo Lavezzi sicuramente non si  tirerà indietro nella battaglia. Domenica sera aveva ammesso su twitter la sua brutta prestazione chiedendo scusati ai fan partenopei. Segno che anche lui sa che le cose non stanno andando per il verso giusto. Ma si doveva mettere in preventivo un calo perché il Pocho, non essendo un cyborg, non poteva stare sempre sugli stessi livelli per otto mesi consecutivi. Mazzarri, però, si fida di lui.  Lo conosce troppo bene per non sapere che alla prima occasione l’argentino si rifarà con gli interessi. Mancano poche partite al termine del torneo e non si può alzare bandiera bianca. Se  ancora l’Inter e la Roma credono nella rimonta, perché non provare a fare più punti e possibile per  provare a riconquistare quel terzo posto che tante belle soddisfazioni potrà dare ancora in futuro.  Nessuno vuole pensare che Lavezzi stia già pensando a ciò che dovrà fare a bocce ferme. Pure  perché c’è anche una finale di Coppa Italia da disputare. Quella del 20 maggio sarà l’occasione per  stroncare la Juventus presuntuosa dell’altra sera. Certo, dovesse ripetere la prova di Torino, allora  per i bianconeri diventerebbe tutto più facile. Il Pocho, però, è pieno di orgoglio e non è detto poi  che l’anno prossimo indossi un’altra maglia. Potrebbe anche decidere di restare eliminando una  clausola rescissoria che pende come una spada di Damocle sulla testa di Aurelio De Laurentiis. Il  presidente farà bene nei prossimi giorni a capire come fare per tenerselo ancora stretto il sudamericano. Per il bene suo, del Napoli e di tutta la città. I tifosi non vogliono smettere di sognare  con Pocholandia.

Fonte: Il Roma

La Redazione

M.V.

 

 

 

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