La torta a forma di “N”, le candeline, un soffio forte e il desiderio da esprimere. Scontato lo scudetto. Il mercato l’opzione bis: inflazionata comunque. Primo agosto. Auguri Napoli, ottantotto anni portati bene. Festa prolungata. Pure un mesetto, volendo. Si può. C’è passione, coinvolgimento e soprattutto un po’ di vacanze per godersi ogni appuntamento. Tutto in un mese. Storie, suggestioni, brividi e qualche ansia. Si comincia davvero, si fa sul serio e non si può sbagliare. Certe amichevoli sono partite vere. E influenzano l’umore. Il resto è già da almanacco: sorteggio, spareggio Champions e debutto in campionato. Dal primo al trentuno agosto tout court: titoloni tutti per il Napoli. L’agenda è piena.
Il primo agosto l’anniversario, il 2 party azzurro col Paok Salonicco. Tutti al San Paolo. Invitati. Come quella volta nell’88. Era Coppa Uefa, eliminazione diretta. Segnò Maradona su rigore. Uno a zero in casa, pari fuori. Gol di Careca. Paolo ospite del galà, l’apertura estiva di Fuorigrotta. Amici in… bianconero, insomma. Soci mancati sul mercato: due anni fa volevano Calaiò. quest’estate avevano puntato Pandev. Hanno preso Facundo Pereyra dal Gimnasia La Plata: argentino, numero 10. Ognuno ha evidentemente il suo… D10s è uno. Ma pure M(a)ertens. Quello del Paok ci somiglia: belga, trequartista anche lui, però più grandicello e con una vocale (e qualche guizzo) di differenza.
Debutto al San Paolo e la prima è sempre particolare. L’abbraccio della gente, la curiosità di scoprire i nuovi, la voglia di rivedere chi già c’era. Pure Higuain potrebbe tagliarsi un po’ delle vacanze per esserci: ne ha già parlato con Benitez. L’appuntamento è un classico dell’estate. Apre il San Paolo, si aprono i cuori. E il battito è prolungato. Un mese di aritmia azzurra. Il sei di agosto il picco delle emozioni. O forse no… A ciascuno i suoi palpiti. Però che notte a Ginevra. Barcellona-Napoli un happening, la rivincità di due precedenti: estate ’78 e trofeo Gamper al Camp Nou. Trentamila biglietti disponibili, lo stade de Genève è un salotto. Tappeto rosso. Il calciò sarà là e nei dintorni: chi in campo, chi sugli spalti dovendo ancora completare la preparazione. E smaltire qualche acciacco. Le creste di Neymar e Hamsik contro, il Messi del Golfo napoletano sfida l’amico Pipita. E poi il talento di Iniesta e Callejon.
E gli scugnizzi della cantera Insigne e Pedrito. Il tiqui taca di Luis Enrique opposto al calcio essenziale ma spettacolare di Rafa Benitez. Signori, si gioca, divertimento assicurato. Come il fremito due giorni dopo. Sempre Svizzera. Coi buchi. Coi trappoloni del sorteggio da evitare. Ginevra-Nyon ventuno chilometri in linea d’aria, mezz’ora di auto. La Champions si fa là. Napoli testa di serie. E di cuore. Andata il 18 o il 19, ritorno una settimana dopo. Un bivio, dentro o fuori. E’ già il calcio dei risultati, dei conti da far quadrare e dei riflessi sul mercato. Ma pure, eccome, dei sentimenti. Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi poi ritornano. E l’undici, al San Paolo, rieccoli, ci sono loro: annunciati, attesi. Lavezzi e Cavani affari di cuore. Napoli-Paris Saint Germain è un appuntamento preso due anni fa. Fila ai botteghini prevista e un tumulto interiore. Sarà tutto esaurito. Per il Napoli. Per rivederli. Per rinfrescare la memoria a chi sotto la tour Eiffel potrebbe aver dimenticato l’effetto che fa giocare coi sessantamila. Lavezzi e Cavani nemici-amici. E perciò da battere. Come il Genoa il 31 a Marassi. Ultimo giorno del mese, prima di campionato: quando sembra sia finita, in realtà sta appena cominciando. (R)estate col Napoli.
Debutto al San Paolo e la prima è sempre particolare. L’abbraccio della gente, la curiosità di scoprire i nuovi, la voglia di rivedere chi già c’era. Pure Higuain potrebbe tagliarsi un po’ delle vacanze per esserci: ne ha già parlato con Benitez. L’appuntamento è un classico dell’estate. Apre il San Paolo, si aprono i cuori. E il battito è prolungato. Un mese di aritmia azzurra. Il sei di agosto il picco delle emozioni. O forse no… A ciascuno i suoi palpiti. Però che notte a Ginevra. Barcellona-Napoli un happening, la rivincità di due precedenti: estate ’78 e trofeo Gamper al Camp Nou. Trentamila biglietti disponibili, lo stade de Genève è un salotto. Tappeto rosso. Il calciò sarà là e nei dintorni: chi in campo, chi sugli spalti dovendo ancora completare la preparazione. E smaltire qualche acciacco. Le creste di Neymar e Hamsik contro, il Messi del Golfo napoletano sfida l’amico Pipita. E poi il talento di Iniesta e Callejon.
E gli scugnizzi della cantera Insigne e Pedrito. Il tiqui taca di Luis Enrique opposto al calcio essenziale ma spettacolare di Rafa Benitez. Signori, si gioca, divertimento assicurato. Come il fremito due giorni dopo. Sempre Svizzera. Coi buchi. Coi trappoloni del sorteggio da evitare. Ginevra-Nyon ventuno chilometri in linea d’aria, mezz’ora di auto. La Champions si fa là. Napoli testa di serie. E di cuore. Andata il 18 o il 19, ritorno una settimana dopo. Un bivio, dentro o fuori. E’ già il calcio dei risultati, dei conti da far quadrare e dei riflessi sul mercato. Ma pure, eccome, dei sentimenti. Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi poi ritornano. E l’undici, al San Paolo, rieccoli, ci sono loro: annunciati, attesi. Lavezzi e Cavani affari di cuore. Napoli-Paris Saint Germain è un appuntamento preso due anni fa. Fila ai botteghini prevista e un tumulto interiore. Sarà tutto esaurito. Per il Napoli. Per rivederli. Per rinfrescare la memoria a chi sotto la tour Eiffel potrebbe aver dimenticato l’effetto che fa giocare coi sessantamila. Lavezzi e Cavani nemici-amici. E perciò da battere. Come il Genoa il 31 a Marassi. Ultimo giorno del mese, prima di campionato: quando sembra sia finita, in realtà sta appena cominciando. (R)estate col Napoli.
Fonte: Corriere dello Sport
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